Nipoti Berlusconi traditi da amico di famiglia? A processo per maxi truffa da 1 milione di euro
Secondo l’accusa l’ex consulente avrebbe gonfiato spese e fatture, ma la difesa respinge ogni addebito parlando di rapporti economici leciti

Come riportato dal Corriere della Sera, il Tribunale di Milano ha rinviato a giudizio Marco Campanelli, ex consulente e amico dei fratelli Paolo Enrico e Silvio Andrea Beretta, figli di Maria Antonietta Berlusconi e nipoti dello scomparso presidente del Monza. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe gestito per sette anni circa 10 milioni di euro di spese, approfittandone per trattenere almeno un milione.
Le indagini dei pm, guidati da Francesco Cajani, parlano di presunte fatture gonfiate, acquisti maggiorati e passaggi societari sospetti, tra cui un leasing per un’imbarcazione che avrebbe generato un ricarico di 200.000 euro. «Ha fatto la cresta sulle spese», sostengono gli inquirenti. I due nipoti di Berlusconi hanno interrotto i rapporti con Campanelli nel 2019, dopo aver rilevato anomalie e avviato verifiche informatiche su decine di migliaia di file.
Difesa e controaccuse sul patrimonio Berlusconi
La versione della difesa, tuttavia, è completamente diversa. L’avvocato Giuseppe Lucibello sostiene che le accuse sarebbero nate solo come reazione a un decreto ingiuntivo del 2021, con cui la società collegata a Campanelli chiedeva ai fratelli Beretta il pagamento di 200.000 euro per fatture rimaste insolute. Inoltre, viene contestato anche un credito da 1,2 milioni di euro per lavori di ristrutturazione di una villa, basato su una presunta scrittura privata datata 2016.
«L’invocazione di un contratto che non esiste, o che se esiste è certamente falso, costituisce l’ennesimo raggiro», ribattono i nipoti di Berlusconi tramite il loro legale, Salvatore Pino. La parola ora passa al Tribunale, ma il rischio prescrizione incombe su gran parte degli episodi contestati.
