La situazione delle carceri fa di nuovo discutere a Monza: ecco l'iniziativa di un consigliere
Un ventilatore in ogni cella per ridare dignità ai detenuti: ecco l'iniziativa civica partita a Monza che può fare la differenza.

A volte basta un piccolo gesto per restituire dignità a chi è stato dimenticato. Dietro le sbarre, lontano dai riflettori, c’è un’umanità silenziosa che affronta l’estate più torrida degli ultimi anni senza alcuna protezione dal caldo estremo. Una realtà che molti ignorano, ma che parla di diritti, sovraffollamento, emergenza.
Tra le mura della casa circondariale di Monza si consuma ogni giorno una sfida invisibile fatta di caldo insopportabile, stanze senza aria, letti a castello e corpi ammassati. In un luogo che dovrebbe essere rieducativo, spesso la sopravvivenza è una questione di resistenza fisica e mentale.
È in questo contesto che nasce un’iniziativa concreta, urgente, profondamente umana.
Un progetto concreto per aiutare i detenuti di Monza
Un ventilatore in ogni cella per combattere l’afa e restituire un briciolo di umanità a chi vive nelle carceri: è questo l’obiettivo della raccolta fondi lanciata dal consigliere comunale Paolo Piffer (Civicamente), insieme al gruppo culturale Geniattori, attivo da anni con progetti teatrali all’interno del carcere di Monza.
La campagna, partita nei giorni scorsi sulla piattaforma GoFundMe, si chiama “Restituiamo dignità ai detenuti” e ha un obiettivo chiaro: aiutare i detenuti a superare il caldo estivo. “Un gesto semplice ma di grande impatto”, ha spiegato Piffer, che ha descritto le celle del carcere come veri e propri forni durante l’estate, con temperature che superano facilmente i 35 gradi.
Sovraffollamento e condizioni estreme: la realtà in carcere
La situazione del carcere di Monza è tutt’altro che sostenibile. Oggi la struttura ospita 730 persone, a fronte di una capienza regolamentare di 411 posti. I numeri parlano da soli e restituiscono un quadro di sovraffollamento cronico, che rende ogni estate un incubo per chi è recluso.
Come ricordato nell’articolo, negli ultimi anni sono diverse le associazioni che si sono impegnate a migliorare le condizioni di vita all’interno, tra cui Zeroconfini Onlus, Ad alta voce, Carcere aperto e il cappellano del carcere. Ad oggi sono stati distribuiti 150 ventilatori, ma ne servono molti di più.
Il messaggio di Piffer e Geniattori: "La pena deve rieducare"

"Crediamo che la pena debba essere sì afflittiva, ma anche rieducativa", spiegano i promotori dell'iniziativa. E aggiungono: "Oggi anche un ventilatore può fare la differenza". La raccolta fondi, oltre che sul sito, viene rilanciata anche sui canali social del consigliere e dell’associazione Geniattori, con l’invito ad aiutare il carcere più vicino alla propria città.
Un gesto piccolo, ma che può cambiare la quotidianità di tante persone che, pur pagando per i propri errori, non devono essere dimenticate.
Come partecipare alla campagna GoFundMe
Chiunque voglia partecipare alla campagna, può farlo collegandosi al link ufficiale della raccolta: https://gofund.me/2cd03655. Ogni contributo è importante per permettere la distribuzione capillare dei ventilatori nelle celle.
Monza dimostra ancora una volta che dietro le sue istituzioni civiche e culturali batte un cuore attento ai diritti di tutti, anche di chi vive ai margini.
Oggi torna Monza una città da Serie A da una sede inedita
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