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L’apertura ufficiale della mostra ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui Agostino Gavazzi, presidente del Centro Studi Pio XI, e Franco Cajani, segretario generale dell’organizzazione. Presenti anche Claudio Lazzarotto, presidente dell’associazione Amici della Casa Natale Pio XI, il sindaco di Desio Carlo Moscatelli, il prevosto monsignor Mauro Barlassina e monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e presidente della fondazione MAC Memorie Audiovisive del Cattolicesimo. L’evento ha segnato l’inizio di un progetto che non solo celebra la figura di Pio XI, ma si inserisce in un contesto più ampio, quello del Giubileo dei Pontefici.

Il Giubileo dei Pontefici: un ponte tra storia e spiritualità

La mostra si colloca all’interno del Giubileo dei Pontefici, un’iniziativa che ha il patrocinio di Regione Lombardia e mira a valorizzare i luoghi natali dei Papi lombardi e veneti del Novecento: Pio X, Pio XI, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I. L’obiettivo è evidenziare la continuità spirituale tra questi Pontefici, che hanno guidato la Chiesa in periodi difficili, testimoniando con forza la fede cristiana e dialogando con il mondo. L’esposizione su Pio XI rappresenta un tassello di questo progetto, mettendo in luce il contributo di un Papa che ha saputo affrontare le sfide del suo tempo con visione e determinazione.

Un’esperienza immersiva tra passato e innovazione

Allestita nell’ala sud-ovest di villa Tittoni, con accesso da via Lampugnani, la mostra si articola in 18 sezioni che accompagnano i visitatori in un viaggio nella vita di Achille Ratti. Il percorso, curato dal produttore cinematografico Francesco Tagliabue, non si limita a un’esposizione statica di documenti o reperti, ma si propone come una “passeggiata dinamica nel tempo”. Grazie all’uso di tecnologie moderne, i visitatori possono interagire con grandi tele che riproducono immagini storiche e testi, o sfiorare un touch wall per approfondire episodi significativi della vita di Pio XI. Un momento particolarmente suggestivo è l’ingresso in una stanza immersiva a 360 gradi, che ricrea una salita al Monte Rosa, omaggio alla passione di Ratti per l’alpinismo.

PIO XI

Schermi di grande formato proiettano cinegiornali storici dell’Istituto Luce, mentre un libro interattivo racconta il “Rinascimento del Vaticano” voluto da Pio XI. Il culmine dell’esperienza si trova nella cappella settecentesca della villa, dove un ologramma tridimensionale dà vita al Pontefice: in viva voce, Pio XI sembra salutare direttamente i visitatori, creando un momento di forte impatto emotivo.

Un progetto che coinvolge e lascia il segno

L’allestimento, realizzato su strutture autoportanti progettate dall’architetto museografo Valter Palmieri, è arricchito dagli effetti speciali curati da Pierluigi Mariano e Noemi Bedetti. La mostra non si limita a informare, ma invita i visitatori a partecipare attivamente: ad esempio, è possibile portare con sé una sintesi di due encicliche di Pio XI, un “segno” tangibile dell’esperienza. Gli organizzatori descrivono il progetto come “un’esperienza che vuole farsi ricordare”, pensata per coinvolgere emotivamente e lasciare un’impronta duratura. L’approccio interattivo e l’uso di tecnologie innovative rendono la mostra accessibile e avvincente per un pubblico di tutte le età.

Un omaggio a Pio XI e al suo messaggio di pace

“Costruirò la casa della pace” non è solo il titolo della mostra, ma un richiamo al messaggio universale di Achille Ratti, un Pontefice che ha cercato di costruire ponti di dialogo in un’epoca segnata da tensioni. Attraverso questo progetto, Desio rende omaggio a uno dei suoi figli più illustri, offrendo ai visitatori l’opportunità di conoscere non solo la sua storia, ma anche il suo impegno per la pace e la fede.