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Ieri la centralina di monitoraggio al Parco di Monza ha registrato 195 μg/m³ di ozono, ben oltre sia il limite europeo di informazione (180 μg/m³) sia l’obiettivo sanitario dell’OMS (100 μg/m³). Un dato allarmante che mostra come neanche le aree più verdi siano immuni alla minaccia dell’inquinamento atmosferico.

Caldo

Secondo Legambiente Lombardia, che ha lanciato l’allarme, “la situazione è grave e sottovalutata dalle istituzioni”. In particolare, viene evidenziato il rischio per sportivi, famiglie e anziani che frequentano quotidianamente il parco, spesso ignari dei pericoli.


Lombardia soffocata: livelli critici di ozono e inquinamento

Il caso di Monza si inserisce in un contesto regionale preoccupante. In tutta la Lombardia – con l’eccezione di Bormio – sono stati registrati valori oltre la soglia di sicurezza. A Bergamo si è toccato un picco di 248 μg/m³, superando perfino la soglia di allarme (240 μg/m³).

Il fenomeno, tipico dell’estate, si acuisce nei giorni caldi e soleggiati, con picchi tra le 14 e le 19. L’ozono troposferico si forma in seguito alla reazione tra la luce solare e inquinanti come ossidi di azoto e composti organici volatili, provenienti da traffico e industrie.


I rischi per la salute: attenzione alle vie respiratorie

“L’ozono è un gas tossico che colpisce le vie respiratorie. Quando i livelli salgono così tanto, servirebbe un’informazione capillare ai cittadini e misure urgenti per ridurre le emissioni,” ha dichiarato Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente.

L’esposizione all’ozono può causare irritazioni a occhi e gola, problemi respiratori, asma e peggioramenti clinici nei soggetti fragili. L’impatto non è immediatamente visibile, ma può essere grave, soprattutto se sottovalutato.


Cosa fare: consigli per affrontare l’emergenza ozono

Di fronte a questa situazione, Legambiente invita a modificare le abitudini quotidiane per proteggere la salute:

  • Evitare l’attività fisica all’aperto tra le 14 e le 19
  • Preferire le ore mattutine per passeggiate o sport
  • Segnalare sintomi insoliti al medico di base
  • Seguire una dieta ricca di antiossidanti (frutta e verdura)

La Regione Lombardia, però, non ha ancora attivato misure straordinarie. Nessuna campagna informativa, nessun piano d’emergenza. E mentre il sole brucia, il rischio è che i nostri parchi si trasformino in trappole invisibili.