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La Red Bull in azione a Jeddah
La Red Bull in azione a Jeddah

Doveva essere il Gran Premio del riscatto per la Ferrari, attesa in Arabia Saudita al recupero sulla Red Bull, grazie ad un circuito poco probante per il consumo degli pneumatici. Ma, complice la penalizzazione di dieci posizioni in griglia di Leclerc, con il monegasco costretto a partire dalla dodicesima posizione dopo il secondo tempo del sabato, il Gran Premio non è stato come i tifosi delle rosse se lo aspettavano, con Leclerc settimo a fine corsa, proprio dietro al compagno di squadra Carlos Sainz. I due non sono mai stati in corsa, il monegasco ha recuperato posizioni all’inizio grazie alle gomme soft, poi però è rimasto bloccato dietro al compagno di squadra, senza mai riuscire ad avvicinarsi. Sainz dal canto suo ha dovuto subire il sorpasso di Lewis Hamilton e non è più riuscito a tenere nemmeno il passo della Mercedes. Dove arriverà quindi la rossa? Da Maranello lanciano messaggi di speranza per il post Australia, quando ci saranno tre settimane dove potersi concentrare sugli sviluppi della vettura, mentre per la corsa nella terra dei canguri, dove vinse lo scorso anno Leclerc, non ci sono speranze di vedere una Ferrari migliore…

Non sarà dura solo per la Ferrari contrastare la Red Bull: se la rossa è ormai diventata la quarta forza del Campionato, dietro alla squadra austriaca ora vi sono Aston Martin e Mercedes. La prima con un Alonso indemoniato ed in gran forma, che però, durante la gara, ha pagato più di mezzo secondo al giro di distacco. La Mercedes invece, con Russel ed Hamilton più lenti di circa un secondo a giro rispetto a Verstappen e Perez, è ormai al pari della Ferrari ed attende solo l’arrivo della nuova vettura, previsto per la gara di Imola. Per le rosse c’è pure il rischio di essere raggiunta dall’Alpine di Gasly ed Ocon che a Jeddah ha fatto decisamente un gran passo avanti sul passo di gara.

La gara di Jeddah

La cronaca della gara ha visto Perez partire male e perdere la posizione a vantaggio di Alonso. Lo spagnolo verrà dopo alcuni giri superato dal messicano e sarà penalizzato di 5 secondi per partenza irregolare, avendo posizionato la propria monoposto in griglia leggermente fuori dalla sua piazzola.

Con Perez indisturbato davanti, ci ha pensato Verstappen a risalire in tranquillità, sfruttando la grande velocità della sua monoposto con l’utilizzo del DRS. L’olandese è stato poi facilitato nella rimonta dall’ingresso della Safety Car, entrata dopo che Stroll ha dovuto lasciare a bordo pista la sua Aston Martin.

La gara è proseguita senza scossoni, con Perez che ha mantenuto a distanza Verstappen, mentre terzo è rimasto indisturbato Alonso che ha preeduto Russel ed Hamilton. Sesta e settima le Ferrari di Sainz e Leclerc davanti ad Ocon e Gasly su Alpine. Bellissima la corsa per l’ultimo posto in zona punti, tra l’Alpha Tauri di Tsunoda e la Haas di Magnussen, con quest’ultimo che ha avuto la meglio proprio sul finale di gara.

Il giallo della penalizzazione di Alonso

A fine gara la direzione gara ha dapprima sanzionato l’Aston Martin di Fernando Alonso con 10 secondi di penalità, cosa che lo ha costretto a perdere la posizione su Russell. Penalizzazione successivamente ritirata dopo che ai commissari hanno accertato che l’infrazione non era stata commessa dal team inglese: durante il pit stop di Fernando Alonso, infatti, prima di intervenire sulla vettura, erano stati fatti passare i 5 secondi di penalizzazione. Durante quest’operazione, il martinetto posteriore del meccanico aveva toccato la monoposto verde, cosa che, secondo i commissari, era una infrazione al regolamento. Dopo una lunga discussione nel post gara, i commissari hanno invece fatto marcia indietro, dopo aver verificato che tale comportamento era stato tenuto anche dalle altre squadre durante altre penalizzazioni nelle scorse stagioni, confermando quindi il terzo posto di Alonso.

La classifica del Gran Premio di Arabia Saudita

Questa quindi la classifica finale della gara:

1. Sergio Perez (Red Bull)

2. Max Verstappen (Red Bull) a 5"355

3. Fernando Alonso (Aston Martin) a 20"728

4. George Russell (Mercedes) a 25"866

5. Lewis Hamilton (Mercedes) a 31"065

6. Carlos Sainz (Ferrari) a 35"876

7. Charles Leclerc (Ferrari) a 43"162

8. Esteban Ocon (Alpine) a 52"832

9. Pierre Gasly (Alpine) a 54"747

10. Kevin Magnussen (Haas) a 1'04"826

11. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri) a 1'07"494

12. Nico Hulkenberg (Haas) a 1'10"588

13. Guanyu Zhou (Alfa Romeo) a 1'16"060

14. Nyck de Vries (Alpha Tauri) a 1'17"478

15. Oscar Piastri (McLaren) a 1'25"021

16. Logan Sargeant (Williams) a 1'26"293

17. Lando Norris (McLaren) a 1'26"445

18. Valtteri Bottas (Alfa Romeo) a 1 giro

 

Questa invece la classifica piloti del Campionato del Mondo di Formula 1:

1. Max Verstappen (Red Bull) 44

2. Sergio Perez (Red Bull) 43

3. Fernando Alonso (Aston Martin) 30

5. Carlos Sainz (Ferrari) 20

6. Lewis Hamilton (Mercedes) 20

4. George Russell (Mercedes) 18

7. Lance Stroll (Aston Martin) 8

8. Charles Leclerc (Ferrari) 6

9. Pierre Gasly (Alpine) 4

10. Esteban Ocon (Alpine) 4