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Devo ribadirlo subito. Come avevo scritto nel mio precedente editoriale, temevo i pericoli più o meno nascosti che il Monza avrebbe potuto trovare nella gara con la Salernitana. Per varie ragioni. Anzitutto, perché non è mai scontato il risultato di un match in cui chi è reduce da un successo esterno deve affrontare chi viene da una sonora sconfitta casalinga. C’è il rischio di un rilassamento per i primi e di un sussulto d’orgoglio per i secondi. Poi c’è la scaramanzia. Nelle due ultime trasferte in Brianza la Salernitana era ritornata a casa con due sonore sconfitte, entrambe per tre reti a zero. E solo poter pensare ad un altro facile successo sarebbe stato quantomeno azzardato.  

Invece, Il Monza ha risposto alla grande, fugando i miei timori fin dai primi minuti di gara. In cui il ritmo, l’intensità, l’attenzione e la continuità hanno subito indirizzato la partita. I biancorossi hanno riscontrato molto positivamente le sollecitazioni mentali di Palladino, che ha ammesso a cose fatte che le insidie della gara potevano davvero essere tante. “Avevo chiesto ai ragazzi – le parole del tecnico – di guardare a questa gara come fosse una finale”. Oltre ad aver tenuto alta la tensione in settimana, Palladino ha avuto il grande merito di aver inserito fin dal via Samuele Vignato, un’autentica spina nel fianco della difesa ospite. Mossa coraggiosa e, soprattutto, di grande arguzia tattica, se è vero che Vignato si è trovato a spaziare nella zona di Daniliuc, che, dopo la stretta di mano prima dell’inizio della gara, non ha praticamente mai più visto il piccolo trequartista monzese.

Portiamo a casa i tre punti che ci garantiscono il momentaneo settimo posto in classifica al pari del Frosinone e del Lecce. Non occorre però dimenticare che il Monza ha vissuto una parte della ripresa in cui la Salernitana avrebbe potuto rimettere in discussione il risultato finale. La bravura di Di Gregorio, la generosità di un sempre attento Gagliardini e quel briciolo di buona sorte che non guasta mai hanno tuttavia consentito alla formazione biancorossa di centrare il terzo meritatissimo successo in campionato.

Continuiamo però a volare bassi e, soprattutto, cerchiamo di essere coerenti. Leggere oggi sui social certi commenti (“Questa squadra è da Europa League”) da chi fino a  qualche settimana fa scriveva che il Monza era già retrocesso fa proprio sorridere. O piangere. Ci vuole più equilibrio nei giudizi, così come ci voleva quando le cose non erano così ben indirizzate come oggi. Tuttavia, meglio chi oggi mostra qualche ripensamento, seppure molto contrastante con qualche precedente commento, rispetto a coloro che, eccessivamente pessimisti e critici fino a qualche settimana fa, ora si nascondono dietro il silenzio più totale. Lo ripeto: desaparecidos!  Paolo Corbetta