x

x

Ci sono infrastrutture che non sono solo opere pubbliche, ma promesse di futuro. La M5 a Monza è una di queste. Una promessa attesa da anni, ma che oggi rischia di trasformarsi in un’attesa troppo lunga per una città che cresce, si muove e chiede risposte concrete. Perché il tempo, per i pendolari e per la Brianza, non è una variabile astratta.

Metro M5 Monza e costi

La metropolitana M5 a Monza è un progetto strategico, ma anche estremamente complesso. L’infrastruttura ha ormai sfiorato i 2 miliardi di euro di costi, con un aumento significativo rispetto alle stime iniziali. Mancano ancora diversi milioni di euro e si attende l’ufficialità per lo sblocco delle risorse necessarie a procedere senza ulteriori rallentamenti.

Il punto critico non è solo economico, ma temporale. Secondo ‘connetti Monza’, l'orizzonte del 2033 viene considerato da molti cittadini e pendolari come troppo lontano, con il rischio concreto di ulteriori slittamenti. Nel frattempo, Monza e la Brianza continuano a convivere con traffico, inquinamento e collegamenti insufficienti, senza una reale alternativa strutturata.

Mobilità sostitutiva Brianza e PUMS

È qui che emerge con forza la richiesta di un piano di mobilità sostitutiva per la Brianza, che non può attendere la realizzazione finale della M5. Serve un impegno politico immediato per migliorare trasporti pubblici esistenti, bus, treni e integrazione tra i sistemi, attraverso l’attuazione concreta del PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.

Le criticità principali restano gli interscambi. Alla Stazione FS di Monza, la mancanza di fondi ha portato allo stop del sottopasso di collegamento tra M5 e ferrovia, rendendo inefficiente uno snodo fondamentale per i pendolari. Un’infrastruttura attivata senza un vero nodo di scambio rischia di aumentare tempi di percorrenza e congestione urbana.

Preoccupano anche le scelte su Ospedale San Gerardo e Polo Istituzionale. Lo spostamento di 15 milioni di euro verso un parcheggio sotterraneo di interscambio davanti all’ospedale appare privo di un cronoprogramma chiaro, con il rischio di cantieri simultanei alla M5 e gravi ripercussioni sull’accesso all’ospedale, soprattutto per l’utenza più fragile. Al capolinea del Polo Istituzionale, la riduzione delle risorse mette invece a rischio un progetto organico di parcheggio e viabilità, fondamentale anche in vista del nuovo studentato universitario.

La richiesta che arriva forte alla politica locale e alle istituzioni è semplice e urgente: accelerare i tempi, sbloccare le risorse e soprattutto non lasciare cittadini e pendolari senza soluzioni per altri nove anni. Perché la mobilità sostenibile non può restare solo una promessa elettorale.

👉 Continua a seguire aggiornamenti, approfondimenti e voci dal territorio su Monza-News e sulla pagina Facebook di Monza-News