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Sabato pomeriggio andrà in scena, per le strade di Monza, il Brianza Pride, la manifestazione in difesa dei diritti Lgbt (acronimo italiano di: Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender).

La marcia arcobaleno prenderà il via da piazza Castello per poi percorrere via Turati, largo Mazzini, via Italia, via Passerini, via Manzoni e via Appiani, per concludersi in piazza Citterio. Bloccherà le vie della città dalle 16 alle 18, con la presenza di diverse centinaia di persone. Gli organizzatori puntano a superare i 7 mila partecipanti dell'anno scorso, per quello che è il Pride più importante e partecipato della Lombardia dopo quello di Milano.

Tuttavia, di fronte a una manifestazione come questa non potevano mancare le polemiche e, neanche a dirlo, a causa della politica. Infatti, dopo aver ottenuto il patrocinio di 10 comuni brianzoli, tra cui quello di Monza, per la prima volta, ecco che la mancanza di questo atto da parte di uno di loro ha subito suscitato il polverone. 

Arcore, infatti, era stato annunciato tra i sostenitori dell'iniziativa, tra la sorpresa generale visto che la giunta di centrodestra aveva negato il patrocinio non più tardi di un anno fa, poi la retromarcia che ha fatto discutere. “La mail del nostro comune è stata hackerata - ha dichiarato il sindaco Maurizio Bono - indagheremo per capire cosa sia successo, ma non abbiamo dato nessun sostegno”. 

Gli organizzatori del Pride, l'associazione Brianza Oltre l'Arcobaleno, però, pensa che l'ipotesi hackeraggio “mascheri” una retromarcia da parte del comune di Arcore, che prima avrebbe dato il patrocinio, per poi rimangiarsi la parola. 

Oggi dovrebbe essere in programma un incontro privato tra le parti per sbrogliare la matassa, in modo che si risolva la questione in maniera definitiva, prima di concentrarsi completamente sulla marcia di sabato.