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San Gerardo, il santo delle ciliegie, si è lasciato scrutare dai raggi x. In occasione dell'Anno Santo gerardiano, le sue spoglie, custodite nella parrocchia di San Gerardo al Corpo, sono state oggetto di uno studio scientifico condotto dal Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense (Labanof) dell'Università degli Studi di Milano, diretto dalla professoressa Cristina Cattaneo.

Lo scopo dello studio, avviato a novembre, era di analizzare le reliquie del santo con le moderne tecniche mediche, per verificarne lo stato di conservazione e per confrontarle con le testimonianze agiografiche. I risultati sono stati presentati lunedì 19 febbraio, in occasione delle celebrazioni per gli 850 anni dell'ospedale San Gerardo, da Davide Porta, responsabile tecnico del Labanof.

Un uomo di 60 anni, alto 165 centimetri, con l'osteoartrosi e un ascesso dentario

San Gerardo dei Tintori

"Lo studio di San Gerardo - ha detto Porta - si inserisce in un più ampio progetto di ricerca sui corpi dei santi milanesi, che ha iniziato con l'analisi dei resti di Sant'Ambrogio, Gervasio e Protasio ed è proseguito con lo studio di altri santi della Milano paleocristiana. Il nostro obiettivo è quello di esaminare da un punto di vista scientifico le reliquie di questi santi e di confrontare i dati delle indagini paleopatologiche con le informazioni fornite dalle fonti agiografiche, verificando anche lo stato conservativo delle spoglie. Il lavoro su Gerardo è consistito nella preliminare svestizione della salma e nella ricognizione delle ossa presenti. Le spoglie di San Gerardo sono arrivate a noi complete di tutti i distretti scheletrici e ciò ci ha permesso di effettuare una indagine esaustiva con accertamenti radiologici per individuare e approfondire lesioni o eventuali segni di malattia presenti sulle ossa. Lo studio ci ha permesso di ricostruire il profilo biologico del santo, cioè la determinazione di sesso, età, etnia e statura e di descriverne lo stato di salute. Dai riscontri ottenuti, lo scheletro di San Gerardo è sicuramente attribuibile ad un individuo di sesso maschile, di una età compresa tra i 50 e i 65 anni e con un'altezza stimata tra i 160 e i 170 centimetri. Non è stato invece possibile accertare il gruppo etnico di appartenenza".

Un santo che ha sofferto e ha servito i poveri

Sulle ossa del santo, i ricercatori hanno trovato segni di degenerazioni e di fratture pregresse. E anche di un ascesso dentario.

Per quanto riguarda il quadro paleopatologico, le ossa del santo mostrano lesioni riconducibili a osteoartrosi, cioè degenerazioni del tessuto osseo dovute all'invecchiamento”, ha chiarito ancora Porta. Di notevole interesse sono le tracce di traumi ante mortem riscontrabili sul santo: tre fratture a livello costale e una frattura sulla tibia. Inoltre l'esame del cranio ha permesso di apprezzare una lesione, attualmente in via di determinazione a causa dei pesanti restauri nel tempo subiti dalla reliquia. Questi risultati sono compatibili con quanto è riportato dalle fonti storiche: Gerardo nasce in una famiglia di condizione agiata (l'anno di nascita è incerto) e, a seguito della morte del padre, sceglie di consacrare la sua vita all'assistenza dei malati poveri. Gli agiografi riferiscono inoltre che il corpo di Gerardo rimase seppellito nella terra per 40 giorni, dato quest'ultimo non trascurabile per l'interpretazione di alcuni segni presenti sul reperto.

Un santo che parla ancora ai monzesi

San Gerardo, il santo delle ciliegie, è ancora vivo nel cuore dei monzesi, che lo venerano come compatrono della città. La sua storia è legata alla tradizione delle ciliegie, che secondo la leggenda egli distribuiva ai poveri e ai bambini. Il suo culto si è diffuso anche in altre regioni d'Italia e all'estero, dove sono presenti chiese e santuari a lui dedicati. Il suo corpo, ritrovato nel 1593, è stato traslato nella parrocchia di San Gerardo al Corpo nel 1604, dove è ancora oggi esposto alla devozione dei fedeli. In occasione dell'Anno Santo gerardiano, che celebra il 900° anniversario della sua morte, avvenuta nel 1124, sono previsti numerosi eventi religiosi e culturali per ricordare la sua figura e il suo messaggio di carità e di speranza.

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