M5 a Monza: Salvini convoca i sindaci il 26 giugno, cosa succede ora
Incontro decisivo per il prolungamento della M5, tra extracosti e speranze di avvio cantieri.

La consigliera regionale Martina Sassoli di Lombardia Migliore ha accolto con entusiasmo la notizia della convocazione, sottolineando l’importanza di una spinta politica per rimettere al centro un’infrastruttura strategica. Ha espresso la speranza che l’incontro porti a decisioni definitive sulla copertura degli extracosti e sui tempi di realizzazione, evitando ulteriori ritardi. Sassoli ha ribadito che Monza non può perdere questa occasione, invitando le istituzioni locali a far sentire a Roma la determinazione della città nel voler vedere completata la metropolitana, un progetto che promette di migliorare la qualità della vita di migliaia di cittadini attraverso una mobilità più sostenibile.
L’entusiasmo di Corbetta per la M5
Anche il consigliere regionale Alessandro Corbetta ha lodato l’iniziativa del ministro Salvini, evidenziando l’attenzione dedicata al prolungamento della M5, definito una delle opere più rilevanti in programma in Lombardia. Ha sottolineato il potenziale rivoluzionario della linea, che collegherà per la prima volta due capoluoghi, Monza e Milano, trasformando il trasporto pubblico e rafforzando i collegamenti con la Brianza. Corbetta vede nella metropolitana una chance per ridisegnare la mobilità regionale, rendendola più efficiente e accessibile per pendolari e residenti.
Dozio: un’opera unica per togliere auto dalle strade

Il consigliere regionale Jacopo Dozio di Forza Italia ha insistito sull’importanza di realizzare la metropolitana in un unico lotto, senza suddivisioni in tronconi che rischierebbero di compromettere il progetto. Ha ricordato che l’opera servirà un’area vasta, interessando circa 210.000 viaggiatori giornalieri e riducendo la circolazione di 30.000 veicoli al giorno, con un impatto significativo sul traffico e sull’ambiente. Dozio ha messo in guardia contro soluzioni alternative, come l’eliminazione di fermate o la frammentazione del progetto, che potrebbero impedire alla M5 di raggiungere Monza, definendo tali scelte un errore strategico.
Il tracciato e le sfide dei costi
Il prolungamento della linea M5, nota come “lilla”, partirà da Bignami a Milano per arrivare al Polo istituzionale di Monza, dove sorgeranno uno studentato e un grande parcheggio. Nel territorio monzese, il tracciato prevede sette fermate: Bettola, con un deposito per i treni, Campania, Marsala, Monza FS, Monza centro in piazza Trento e Trieste, Monza Villa Reale e il capolinea al Polo istituzionale. Tuttavia, gli extracosti, annunciati quasi un anno fa dal Comune di Milano e cresciuti nel tempo, hanno rallentato il progetto. Negli ultimi mesi, alcune proposte di riduzione dei costi, come l’avvio di un solo lotto o l’eliminazione di fermate come Monza centro, giudicata “superflua” dall’assessore monzese Carlo Abbà, o un capolinea al San Gerardo, sono state avanzate ma respinte da molti. I sindaci, guidati anche dal primo cittadino di Monza Paolo Pilotto, hanno continuato a collaborare per trovare soluzioni condivise.
Un incontro decisivo per il futuro
L’appuntamento del 26 giugno rappresenta un momento cruciale per sbloccare il progetto e garantire che la metropolitana arrivi a Monza senza compromessi. La collaborazione tra Regione, Comuni e ministero sarà fondamentale per superare le difficoltà economiche e definire un piano concreto. La voce unita dei sindaci, come auspicato da Sassoli, Corbetta e Dozio, potrebbe essere la chiave per trasformare un sogno in realtà, regalando alla Brianza un’infrastruttura destinata a cambiare il volto della mobilità locale.