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foto Buzzi / AC Monza
foto Buzzi / AC Monza

Il centrocampista equatoguineano del Monza José Machín ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport, firmata Adriano Ancona

Ecco alcuni frame delle dichiarazioni dell'intermedio di Bata, che esordisce ripercorrendo alcune tappe del suo approdo calcistico nello Stivale:

“Con l'agente Nunzio Marchione, nel 2015, sono arrivato qui per essere visionato dalla Lazio mentre facevo le giovanili in Spagna. Invece poi la grande possibilità l'ho avuta dalla Roma. E' stato un inizio di carriera che mi ha dato molto. Il riferimento su tutti era Daniele De Rossi, per tanti motivi. Il ruolo in campo, simile al mio, ma anche il carisma e la leadership che ha sempre dimostrato nella Roma. Oltre ai molti consigli che ho ricevuto. Lì in Prima Squadra ho fatto solo qualche panchina, ma stare a contatto con dei campioni come Daniele o Totti è servito per rodarmi subito. E qualche anno più tardi, nel maggio 2019, la mia seconda partita in Serie A è stata Roma - Parma: sono tornato da avversario all'Olimpico proprio nel giorno dell'addio al calcio di Daniele. In qualche modo un segno nel destino. La mia prima da titolare in A col Monza è stata all'Olimpico, fa sempre effetto giocare in uno stadio così. Importante è aver fatto tesoro di quella sconfitta coi giallorossi. Risolvere i primi problemi in questo campionato ha fatto venire fuori il vero Monza. Quella era una squadra in difficoltà, poi ci siamo ripresi".

“Con Palladino è stato come resettare tutto e aggiungere entusiasmo al nostro campionato. Sulla base che aveva già il Monza, il mister ha saputo intervenire alla grande, facendo fare un salto di qualità alla squadra. Palladino ha migliorato tutti qui, anche per me c'è stato un salto di qualità grazie a lui. Così abbiamo preso per il verso giusto la stagione, coi primi risultati. In molti casi, l'importante è sbloccarsi. Uno dei tanti segreti del Monza è aver mandato tanti giocatori a segno, sarebbe speciale fare il mio primo gol in A contro la Lazio, con cui ho giocato molti derby nelle giovanili. Forse sarebbe stato meglio incontrarla con ancora l'impegno europeo, le energie in quei casi si disperdono un po'. Però affrontiamo una squadra che attraversa un grande momento e che merita di stare tra quelle in corsa per la qualificazione alla Champions League. Partite così ci caricano ancora di più. Quella con la Juventus forse è stata la migliore in assoluto, ma anche all'andata con la Lazio abbiamo fatto bene. Peccato per quel fuorigioco di pochi centimetri, il gol annullato a Petagna brucia ancora".

“Con undici partite da giocare, è giusto darsi degli obiettivi però il prossimo resta ancora la salvezza. Dico che bisogna raggiungerla e poi vedere cosa può offrirci il campionato. Non sottovalutiamo il fatto di essere arrivati a questo punto”.

Sul gol più importante della sua carriera non ha dubbi:

“A Pisa, nella finale play-off dello scorso maggio la rete più importante della mia carriera”.

Su Leo Messi, visto da vicino nelle giovanili blaugrana:

“Un fenomeno, già quando stava lasciando la cantera per diventare il migliore al mondo. La differenza con gli altri era evidente”.