Il presidente che minacciava il trasferimento a Monza: ecco come cambierà ora il suo stadio
Presentato il progetto di riqualificazione del Rigamonti-Ceppi di Lecco: lavori modulari, impianto polifunzionale e capienza destinata a crescere.
Il rapporto tra una città e il suo impianto sportivo va ben oltre l'aspetto calcistico: parla di identità, memoria condivisa, sviluppo urbano e capacità di proiettarsi nel futuro. Ogni stadio racconta ciò che una comunità è stata e ciò che vorrebbe diventare, intrecciando esigenze moderne e appartenenza storica. Quando una struttura non riesce più a rispondere alle necessità della società che la vive, nasce la necessità di immaginare nuove soluzioni. E spesso, proprio nei momenti più complessi, si aprono scenari inattesi capaci di cambiare il destino di un intero territorio.

Nuovo stadio Lecco e progetto riqualificazione: un piano da 15 milioni
Il dibattito sul futuro del Rigamonti-Ceppi si è acceso nelle scorse settimane, complice l’allarme lanciato dal presidente Aniello Aliberti per le condizioni critiche dell’impianto. Prima la mozione bocciata sulla cabina elettrica, poi le frasi nette del numero uno bluceleste: «Con questa spada di Damocle addosso io non sto bene. Ogni partita, quando arrivo qua e vedo i fari spenti mi viene l’angoscia più totale».
Lo stesso Aliberti aveva ricordato come un trasferimento in altre sedi – «Potrebbe essere Zanica, potrebbe essere Monza» – non fosse più una provocazione. L’opzione AlbinoLeffe Stadium, favorita dagli ottimi rapporti con Andreoletti, era diventata via via sempre più concreta, generando tensioni nella tifoseria, che aveva contestato il Comune con striscioni e cori.
Tutto questo fino alla presentazione del nuovo progetto “One for all Stadium”, un piano da 15 milioni di euro che punta a trasformare radicalmente l’impianto di via Don Pozzi con una riqualificazione funzionale, urbanistica e architettonica. Cinque anni di lavori modulari, continuità dell’attività sportiva e una filosofia precisa: uno stadio vivo, polifunzionale, e autosufficiente dal punto di vista economico.
Stadio polifunzionale Lecco e spazi sportivi: la visione condivisa
Durante la presentazione, ripresa dai colleghi di LeccoChannelNews, Aliberti ha parlato apertamente di un progetto ambizioso:
È un sogno che io appoggio, se si acquisisse lo stadio Calcio Lecco avrebbe tutti gli interessi del caso per giocare in una struttura del genere.
Il mandatario Paolo Valassi ha ribadito la necessità di un impianto moderno e multifunzione:
Lo stadio dev’essere vivo e polifunzionale […] Lo stadio è una radice della nostra storia e della nostra identità, deve rimanere qua insieme alla Curva Nord perché è una memoria collettiva.
Il coinvolgimento della Ghislanzoni Gal e del Circolo della Scherma amplia ulteriormente la portata dell’intervento, che mira a creare un polo sportivo e culturale capace di generare ricavi attraverso attività complementari come ristorazione, alloggi, uffici ed eventi.
Capienza stadio Lecco e nuove tribune modulari: come cambierà l’impianto
Architetto Giulio Ceppi e ingegner Maurizio Faravelli hanno illustrato gli aspetti tecnici di un progetto pensato per essere modulare e sostenibile.
La prima fase prevede una capienza di 7.574 posti, con tribune ripensate come moduli replicabili e ricostruibili in fasi successive. L’assetto finale potrebbe raggiungere i 12.500 posti, con nuovi spazi per servizi, hospitality, club house, sale scherma, uffici e foresteria.
Il piano prevede inoltre:
- nuova passerella per l’accessibilità,
- microvolumi integrati per depositi, bar e servizi,
- progettazione acustica evoluta,
- tribune telescopiche per eventi non calcistici.
Stadio eventi Lecco e funzioni extra-calcio: un hub urbano multi-identitario
Una parte cruciale del progetto riguarda l’apertura dell’impianto alla città e alle attività non sportive. Secondo Ceppi, «gli stadi di nuova generazione diventano spazi vivi e adattivi», capaci di ospitare rapidamente eventi come concerti, cinema all’aperto, competizioni di e-sport e spettacoli.
Nei distinti saranno possibili tribune telescopiche da 500 posti, mentre il campo potrà essere coperto con pavimentazioni temporanee per attività indoor, senza compromettere il manto erboso.
Tecnologie innovative e stadio sostenibile: acciaio leggero e fotovoltaico
La sostenibilità è uno dei cardini del progetto, che prevede:
- struttura in Light Steel Frame prefabbricato e assemblato a secco,
- facciata in terracotta smaltata a basso impatto ambientale,
- copertura fotovoltaica da oltre 3.400 m² integrata nel tetto,
- spazi verdi per circa 1.000 m²,
- sistemi modulari per arredi urbani, illuminazione e infrastrutture digitali.
Un modello che punta a generare fino a 150.000 euro annui grazie all’energia solare, oltre a garantire efficienza energetica e riduzione dei consumi.
Uno stadio per la città: identità, futuro e processo partecipativo
Per Valassi il progetto rappresenta un passaggio culturale prima ancora che sportivo: «Non dobbiamo fare le cose semplicemente per noi, ma per tutti». La trasformazione del Rigamonti-Ceppi vuole essere un ponte tra tradizione e futuro, mantenendo salda la memoria identitaria della Curva Nord ma aprendosi a funzioni sociali, educative e commerciali.
Il dialogo con le istituzioni sarà il prossimo passo, mentre la società intende lavorare per costruire un team di imprenditori che possa sostenere economicamente l’opera.



