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“Io non leggo i commenti, io non leggo nulla”. Le prime parole pronunciate da Raffaele Palladino al termine di Monza-Empoli, in risposta all’ottima domanda posta dal collega Marco Este riguardo la gara perfetta disputata dal Monza dopo una settimana di mugugni venuti a galla sui social, è talmente tranchant da rappresentare alla perfezione lo stato d’animo di chi lavora quotidianamente a Monzello. Dal tecnico stesso, ai giocatori, a tutto l’ambiente.

Un segnale chiaro, quasi a smorzare tutti quei dubbi venutisi a creare per via della doppia sconfitta con Reggiana e Inter delle settimane precedenti. Mi sia concesso di dare spazio alla suggestione, generata da un ricordo di qualche tempo fa. Una suggestione che nasce dalla considerazione che anche…Silvio Berlusconi (come Palladino, la squadra e tutto l’ambiente di Monzello) deve essere rimasto molto infastidito dai mugugni e dal pessimismo generatosi nelle ultime settimane, al punto da ispirare quell’Andrea Colpani, il suo giocatore preferito in maglia biancorossa, a essere il match-winner con l’Empoli. Il ricordo è di quando nella stagione della promozione in A, Berlusconi insisteva con Stroppa perché Colpani giocasse sempre, arrivando a caldeggiarlo perfino nella posizione tattica di cursore di una fascia destra che non aveva un titolare acclarato.

Un gran bel Monza, autore di una gara “quasi perfetta” (sono parole di Palladino) conquista dunque i primi tre punti del proprio campionato, contro un avversario di pari livello in una stagione che sarà difficile se si continuerà a vivere col ricordo del torneo precedente. Il traguardo di aver conquistato il centroclassifica e la salvezza con largo anticipo è stato un risultato eccezionale. So di ripetermi, ma se ci si basa su quel traguardo la stagione ben difficilmente sarà soddisfacente. Occorre guardare in faccia alla realtà e rendersi conto che, oltre ad aver perso Carlos, Rovella e Sensi, il Monza ha perso Silvio Berlusconi. Con tutto quel che ne consegue. Se qualcuno non ne fosse convinto, si guardi alle difficoltà di fare il mercato rispetto alla scorsa stagione, alle criticità di trovare quella prima punta che tanto serve a questa squadra. Nonostante il prodigarsi continuo di un Adriano Galliani sempre attento a sfruttare ogni occasione.

Guardiamo al futuro con il giusto spirito critico e autocritico, atteggiamenti che non devono mancare mai per migliorarsi, in ogni campo della vita. Ma guardiamo avanti anche con serenità e un moderato ottimismo, che rende le cose più facili. E, soprattutto, godiamoci il secondo campionato nella massima serie di una società che non ne aveva mai disputato uno prima, pur con una storia ultracentenaria. Facciamo questo salto mentale, dimostriamo tutti di meritarci una serie A che non sempre stiamo apprezzando con l’atteggiamento migliore.  Paolo Corbetta