Adriano Galliani tra cuore, futuro e Palladino: cosa gli resta dopo Monza e Milan?
Dalle parole sui sogni e sull'ex tecnico biancorosso alle ipotesi dirigenziali, il presente e il domani di Adriano Galliani nel calcio

Il calcio, per alcuni dirigenti, non è mai stato solo una professione. È un ambiente che si trasforma in casa, memoria, identità. Ci sono figure che attraversano le epoche restando riconoscibili, anche quando il contesto cambia e i riflettori si spostano altrove.
In un momento storico in cui il pallone vive trasformazioni profonde, tra nuovi modelli di governance e un calendario sempre più globale, certe presenze continuano a evocare un’idea precisa di gestione e visione.
Tra ricordi, eventi internazionali e riflessioni sul presente, il nome di Adriano Galliani resta legato a un modo di intendere il calcio che non sembra conoscere davvero una parola fine.
Non è solo una questione di nostalgia, ma di ruolo, influenza e possibili scenari ancora aperti.

Adriano Galliani, Monza e Milan: parole, ricordi e Palladino
Intervistato dal collega Nicolò Schira sull'edizione odierna di Tuttosport in occasione del World Sports Summit di Dubai, Adriano Galliani ha parlato a cuore aperto del suo legame con Monza e Milan, le due squadre che hanno segnato la sua carriera dirigenziale.
Alla domanda su una possibile doppia gioia sportiva, tra scudetto rossonero e ritorno in Serie A dei brianzoli, Galliani risponde senza esitazioni:
Mi dica dove devo mettere la firma e lo faccio immediatamente! Sarebbe fantastico. Sono le due squadre della mia vita. Dieci anni di Monza da ragazzo, poi 31 di Milan e ancora 7 di Monza: sono e saranno sempre le mie due squadre del cuore.
Nel corso dell’intervista, l’ex amministratore delegato si sofferma anche sugli allenatori che hanno segnato il suo percorso, citando esplicitamente Raffaele Palladino, accostato a Massimiliano Allegri per intuizione e capacità manageriali:
Qualche allenatore giusto l’ho centrato. Allegri sicuramente, più recentemente anche Palladino.
Parole che confermano come il progetto Monza e le scelte tecniche degli ultimi anni restino parte integrante del suo racconto calcistico, nonostante l’uscita di scena operativa.
Futuro Galliani nel calcio: ipotesi Milan, FIFA e scenari aperti
Se il passato è chiaro e definito, il futuro di Galliani nel mondo del calcio resta invece un tema ancora da decifrare. Secondo quanto analizzato da Tuttosport, l’ipotesi di un ritorno al Milan appare oggi sostanzialmente tramontata, salvo sviluppi clamorosi nel 2026.
Le voci estive che parlavano di un possibile incarico dirigenziale di alto profilo – da “capo del calcio” a ruolo istituzionale internazionale – si sono progressivamente raffreddate, anche per la difficoltà di trovare una collocazione gerarchica compatibile con l’attuale assetto del club rossonero.
Nel frattempo, Adriano Galliani continua a essere una figura molto presente negli eventi internazionali: dalla Final Four di Supercoppa Italiana a Riad fino ai summit globali sullo sport. Non è mancato, nelle scorse settimane, un contatto esplorativo con la FIFA, dove Gianni Infantino avrebbe valutato un suo possibile coinvolgimento, ipotesi rimasta però allo stato embrionale.
Anche la suggestione Fiorentina, nata più dal sentimento popolare che da un progetto concreto, non ha mai trovato riscontri ufficiali. Nessuna chiamata, nessun vero affondo.
Il quadro che emerge è quello di un dirigente che non cerca visibilità, ma che continua a rappresentare un punto di riferimento trasversale. Perché, come sottolinea la stessa analisi di Tuttosport, Galliani non è uno che passa di moda.



