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Mancano 6 gare e 18 punti a disposizione, ma il Monza sembra non avere più quella forza e quella convinzione dei tempi migliori. Sei punti lo separano da un Lecce che non sembra avere voglia di mollare e l'Empoli ormai sembra già in Serie A. Si sa che in questa Serie B nulla è scontato: queste 6 partite saranno 6 finali e chissà cosa accadrà... Il prossimo avversario si chiama l'Ascoli e in occasione di questa partita abbiamo intervistato un personaggio conosciuto da entrambe le tifoserie: Massimo Silva, classe '51 e ruolo attaccante. Ha indossato diverse maglie, tra cui Milan, Monza e lo stesso Ascoli e vanta anche una carriera da allenatore. I tifosi biancorossi più storici si ricorderanno anche l'episodio del rigore sbagliato contro il Lecce che avrebbe portato il Monza a qualificarsi per la Serie A.

Massimo, grazie per aver accettato il nostro invito. Lei ha un passato davvero corposo sia come calciatore che allenatore: qual è l'esperienza e la maglia che si porta più nel cuore?

Con una carriera lunga come la mia non è facile selezionare un solo momento: ho indossato maglie come quella del Monza e dell'Ascoli ma credo che quando indossi la maglia del Milan e giochi a San Siro in Serie A, sia un'esperienza indimenticabile. Sono tutte emozioni, chiaramente diverse.

E il gol più bello invece?

Ne ho fatti tantissimi in carriera ma quello che nessuno mi porterà ma via è quello nel derby contro l'Inter sempre a San Siro. Ho segnato tanti gol: mi viene in mente anche il primo segnato con l'Ascoli contro l'Inter che ha sancito la prima vittoria della squadra in Serie A. Ho segnato tanti gol anche con la maglia del Monza e, tra tutto, ho avuto un'esperienza negativa, quando ho sbagliato un rigore contro il Lecce che forse ci avrebbe permesso la promozione in Serie A, ma, vista la stagione e la squadra, è passato in secondo piano. Sono tutti momenti indelebili e incancellabili.

Cosa può dirci sull'esperienza con la casacca biancorossa?

Giocavamo un calcio spettacolo, i tifosi si concentravano soprattutto a San Siro per Inter e Milan, ma anche noi avevamo un discreto pubblico. Avevamo una squadra fenomenale allenata da Alfredo Magni con una maglia molto bella, simile ad ora, con la fascia bianca sul petto e la Corona Ferrea.

Dopo aver indossato diverse maglie, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo e diventare allenatore. Come mai questa scelta?

Diciamo che è stato molto naturale e spontaneo: sin da calciatore avevo la predisposizione e l'attitudine a seguire la squadra e dare consigli anche in campo. Ho allenato tanti anni e alleno tuttora quindi posso dire di aver una discreta carriera anche qui. Quando diventi un allenatore cambiano tante cose ma ciò che non cambia è la tensione pre gara e durante con annessi insulti (ride ndr). Allenare comporta grandi responsabilità ma quando arriva la vittoria è sempre una grande soddisfazione.

Quest'anno che idea si è fatto della Serie B?

La Serie B io l'ho fatta per 4 anni e devo ammettere che è un campionato particolare e non facile. Il Monza è l'esempio più evidente: ha una rosa forte, ma non riesce sempre a vincere. Quest'anno poi le società hanno dovuto affrontare momenti difficili e il problema del Covid che ha aggravato di più la situazione. Dal Monza mi aspettavo di più quest'anno, anche se non credo sia tutto compromesso proprio perché la Serie B è molto particolare. Ho allenato, tra l'altro, calciatori come Chiricò, Fossati e lo stesso Bellusci.

Oggi si affrontano Ascoli e Monza: che partita si aspetta di vedere?

Non sarà una partita facile: l'Ascoli lotta fino alla fine e in casa sta facendo meglio che in trasferta. Il Monza verrà messo in difficoltà anche se parte favorito. Credo che questa partita sia molto importante per i ragazzi di Brocchi, perdere significherebbe compromettere la posizione in classifica. Mi aspetto di vedere una bella partita e molto equilibrata.

Se dovesse scegliere, per chi tifa?

Sono legato ad entrambe, quindi 50-50 e che vinca il migliore.