Paura nel carcere di Monza e sindacato in allarme per episodi violenti: ecco i motivi
Nel carcere di Monza nuovo caso di aggressione a un agente penitenziario. UILPA denuncia sovraffollamento e chiede misure urgenti di sicurezza

Nella giornata di ieri, all’interno della casa circondariale di Monza, un detenuto appena trasferito ha colpito con un pugno un agente della Polizia Penitenziaria, provocandogli una lesione con due giorni di prognosi. L’episodio si inserisce in un contesto già difficile: la struttura ospita circa 730 detenuti a fronte di soli 411 posti disponibili.
Il sindacato UILPA Polizia Penitenziaria ha condannato con fermezza l’accaduto, sottolineando ancora una volta la necessità di garantire maggiore sicurezza al personale. «È l’ennesima dimostrazione – spiegano dal sindacato – della necessità di interventi immediati per garantire sicurezza al personale e ripristinare l’autorità dello Stato all’interno degli istituti».
Sovraffollamento e richieste della Polizia Penitenziaria
Il presidente regionale UILPA, Domenico Benemia, ha evidenziato: «L'episodio evidenzia ancora una volta le condizioni di grave rischio in cui opera il personale, costantemente esposto a episodi di violenza e aggressione nell'adempimento del proprio dovere».
Dal sindacato è arrivata piena solidarietà al collega ferito: «La segreteria locale di Monza della UILPA Polizia Penitenziaria, nonché il Presidente della UILPA Polizia Penitenziaria della Lombardia, si rendono pienamente solidali con il collega, ponendo gli auguri di pronta guarigione ed esprimendo il loro incondizionato supporto».
La UILPA chiede inoltre il trasferimento immediato dei detenuti responsabili di aggressioni, misura considerata indispensabile per tutelare l’incolumità degli operatori. La situazione – come denunciato – rischia di diventare “insostenibile”, con ripetuti episodi di violenza che alimentano un clima di insicurezza e tensione.
