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In Lombardia torna l’incubo delle sanzioni sui ticket sanitari non pagati. Molti cittadini fragili – soprattutto anziani e invalidi – stanno ricevendo in questi giorni nuove cartelle per presunti errori nell’autocertificazione delle esenzioni risalenti al 2020, l’anno della pandemia.
Un problema già esploso negli scorsi anni, che nonostante gli impegni presi per eliminarne le cause, continua a ripresentarsi con impatto crescente. La novità più pesante è il raddoppio degli importi richiesti attraverso una sanzione amministrativa che oggi non può essere cancellata neppure con il pagamento immediato.

Oltre 20 mila cittadini coinvolti

Regione Lombardia ha avviato una nuova tornata di contestazioni sui ticket sanitari relativi al 2020, riguardanti prestazioni specialistiche, diagnostiche e farmaceutiche effettuate in esenzione senza requisiti, in particolare per i codici a reddito E01, E02, E04 ed E05.
Le lettere recapitate negli ultimi giorni hanno raggiunto oltre 20 mila cittadini lombardi, inclusi residenti in Monza e Brianza. In moltissimi casi si tratta di errori commessi in buona fede, spesso seguendo indicazioni fornite dal medico di famiglia, dagli sportelli di Ats o attraverso canali istituzionali.

L’importo raddoppia e la sanzione resta

Se i verbali non sono una novità, lo è invece la linea scelta per questa tornata: la cifra richiesta non comprende più soltanto il ticket sanitario non versato, ma anche una sanzione pari allo stesso importo e ulteriori costi tra interessi e spese di procedimento.
Una scelta che, secondo i sindacati, colpisce le persone più fragili e rischia di mettere in difficoltà economica famiglie già provate dagli effetti della pandemia.

Uil Lombardia: “La complessità normativa non può ricadere sui cittadini”

La Uil Lombardia denuncia apertamente l’ingiustizia del meccanismo sanzionatorio. Il segretario regionale Salvatore Monteduro sottolinea che la maggior parte di chi ha ricevuto il verbale è composta da famiglie a basso reddito, disoccupati o anziani: persone convinte di essere in regola e che ora si trovano a dover rispondere a richieste doppie rispetto al dovuto. Uil chiede che la Regione intervenga con un provvedimento d’urgenza che consenta ai cittadini di mettersi in regola pagando esclusivamente il ticket, senza sanzioni né interessi, e che sospenda nel frattempo i procedimenti in corso.
Il sindacato insiste inoltre sulla necessità di consentire la regolarizzazione anche degli anni successivi al 2020, affinché chi ha sbagliato in buona fede non subisca ulteriori conseguenze.

La Cgil: “Inaccettabile accanimento contro anziani e disabili”

Una denuncia condivisa dal Sindacato Pensionati Cgil Lombardia. Federica Trapletti definisce la scelta della Regione “vergognosa” e sottolinea come il sistema di autocertificazione sia di per sé fallace: la responsabilità del controllo, afferma, dovrebbe ricadere sulla Regione, che dispone già di tutte le banche dati necessarie per determinare in autonomia il diritto all’esenzione. La segretaria dello Spi Cgil evidenzia inoltre quella che considera una contraddizione politica: mentre lo Stato promuove rottamazioni delle cartelle per chi evade volontariamente, la Regione punisce cittadini fragili che hanno commesso errori non intenzionali.

Il Pd Lombardia: “La promessa di una riforma è rimasta sulla carta”

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Dura anche la posizione del Partito Democratico. La consigliera regionale Miriam Cominelli ricorda che la Regione aveva già assunto un impegno preciso: trovare una soluzione tecnica per superare la necessità dell’autocertificazione. Un impegno, denuncia, completamente disatteso. Per questo il gruppo PD ha presentato un emendamento al bilancio in Commissione Sanità e ha chiesto nuove audizioni per proporre soluzioni che evitino il ripetersi di situazioni simili in futuro.

“Serve un sistema automatico di esenzioni”

Uil Lombardia chiede che vengano finalmente introdotte linee guida chiare e univoche per tutte le Ats e campagne informative accessibili sui requisiti economici delle esenzioni. Il sindacato suggerisce l’adozione di un sistema automatizzato, che informi direttamente i cittadini quando maturano o perdono il diritto all’esenzione, così da non dover ricorrere a dichiarazioni che espongono all’errore.

Nel frattempo, ai cittadini che hanno ricevuto i verbali viene raccomandato di non ignorare la comunicazione e richiedere assistenza presso le sedi territoriali Uil per la verifica degli importi e le eventuali procedure di pagamento rateale.