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Che fossimo alla fine di un ciclo e che soprattutto dopo la morte di Silvio Berlusconi fossimo indirizzati a un ridimensionamento era chiaro, ma di rischiare di essere la squadra peggiore nella storia della Serie A, non è accettabile. Non riusciamo a comprendere il silenzio di Adriano Galliani, amministratore delegato e vicepresidente di questa squadra. Irrispettoso verso la città, che pure lo aveva anche premiato con il Giovannino d’Oro, verso i tifosi, verso gli stessi sponsor: Galliani è sparito, non si può essere in prima fila solo quando si vince. 

Tifoseria ingrata? Per nulla, siamo sempre stati in prima fila a ringraziare, sappiamo che senza Galliani e Berlusconi non saremmo mai andati in A. Retrocedere per i veri tifosi del Monza di vecchia data non è un dramma. Ci è capitato un mucchio di volte nella nostra storia, abbiamo conosciuto tutte le categorie, il problema è stato il modo.

Marchetti ha poi proseguito sullo striscione mostrato in Curva Sud “Onnipresente con i soldi di Berlusconi, Don Abbondio senza i milioni”

Siamo sempre stati al fianco di questa squadra e di questa società anche quando venivano cacciati allenatori amati come Zaffaroni per fare posto a Brocchi, anche quando si perdeva la finale di Coppa Italia in Serie C con la Viterbese, non accettiamo lezioni di riconoscenza, ma di rispetto e dignità possiamo essere noi a darle. Bastava dire a cosa si stava andando incontro e che c’era la volontà di ridimensionare e magari riprovarci. Ci si poteva attrezzare per tempo, è da quando è morto Berlusconi che si era capito che gli investimenti non sarebbero più stati gli stessi. E invece sono state fatte scelte sbagliate e incomprensibili, anche io da tifoso avrei ridimensionato questa squadra per la quale erano stati spesi 340 milioni di euro per portarla fino a qui, ma si doveva fare con un altro approccio. E invece si è fatta una squadra costosissima, con stipendi da oltre un milione di euro a giocatori che non sono valsi nemmeno una minima parte di quanti sono stati pagati. Con procuratori che hanno piazzato i loro giocatori a spese folli. Fra società e proprietà sembra un po’ di assistere alla Guerra dei Roses, il vecchio film… evidentemente è stato chiesto conto dei tanti soldi spesi e si è staccata la spina.

Marchetti sul futuro del Monza

Retrocedere nello sport è normale, ma avremmo potuto costruire una squadra che galleggiasse fra A e B. Chi sostiene il Monza, anche economicamente, merita rispetto, comprendo la proprietà: forse ha chiesto conto di come siano stati spesi tanti soldi, sia per i giocatori che per le strutture, dal maxi-schermo ai campi riscaldati.

In conclusione Marchetti..

Noi in prestito non siamo mai stati, siamo sempre rimasti qui e ci saremo anche al termine di questa Odissea.

Galliani

Lunedì torna Monza una città da Serie A

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