x

x

Il ritiro di Ronzone procede spedito, ma sabato 24 luglio è tempo di partite vere. In Trentino, infatti, è prevista un’amichevole dal sapore lombardo tra Monza e Pro Sesto. Figura importante per le due società è il brianzolo Carmine Castella, attuale membro del direttivo della società biancazzurra e vicepresidente dei biancorossi durante l’epoca Nicola Colombo. In vista dell’amichevole di sabato abbiamo scambiato qualche impressione con lui e queste sono le sue risposte.

‘Monza-Pro Sesto: una sfida tra due società particolarmente legate a lei, che effetto le farà vedere intrecciarsi dei colori speciali?’

‘È bello rincontrarsi, ci sono delle amicizie speciali e ci si rivede dopo questi due anni in cui ci siamo sentiti spesso al telefono e che sono stati piuttosto tribolati. Il ds Antonelli mi ha invitato a vedere Monza-Brescia- speravo sicuramente in un epilogo diverso- e vado spesso a vedere il Monza per amicizia e per tifo e vorrei che raggiungesse quel fatidico… non lo dico perché poi porta sfortuna (ride ndr)’.

‘Anni fa le due società erano rivali sia sul campo che sul mercato, oggi invece- anche grazie a lei- c’è un ottimo rapporto: come si spiega ciò?’

‘I rapporti li fanno le persone, sia dentro e fuori la società e penso che quando ci si lascia sia con i tifosi che con la dirigenza questi permangono: con Pippo ho grande amicizia e stima che ci lega, Galliani è una persona splendida che ci ha dato una grande mano sul mercato perché avevamo diversi giocatori che provenivano da Monza come Di Munno, Palesi, Franco, Del Frate. Insomma, penso che i rapporti societari li facciano sempre le persone che lavorano all’interno delle società, tra noi c’è un ottimo rapporto e questo si riflette anche nei rapporti societari, coi tifosi lo stesso, ho un ottimo rapporto, mi sento spesso con Fausto Marchetti (leader della Curva Pieri, ndr) e quindi se le persone non fanno niente di male penso che non si possa avere un brutto rapporto’.

‘Dopo l’epoca Colombo, in cui era vicepresidente, come detto prima, ha provato a visitare qualche volta lo U-Power Stadium, le piace?’

‘È veramente bello, si è rifatto il look e con questo restyling può affrontare categorie vere e importanti. Sicuramente, con la società forte che si ritrova oggi, il Monza migliorerà ancora: non è certo questo il punto di arrivo, è un restyling e presto sarà ancora più bello ed emozionante entrare in questo stadio. Già oggi lo è, figuriamoci nei prossimi anni. È uno stadio moderno fatto per accogliere partite importanti e per fortuna ci sono degli imprenditori così “folli e visionari” da spendere in situazioni che “non sono nemmeno di loro proprietà” e penso che bisognerebbe dare atto al Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e a tutta la famiglia Berlusconi per ciò che stanno facendo perché è qualcosa di più unico che raro, nel vero senso della parola. Poi i tifosi si lamentano di alcuni risultati, ma io ricordo gli anni in cui andavamo col presidente Colombo a giocare sui campi come Ciliverghe e vorrei riportare a oggi una frase di mia madre: “chi si lamenta fa peccato”: se ti guardi sempre indietro apprezzi sempre di più dove sei ora’.

‘Il Monza ha puntato dritto su Stroppa, la Pro Sesto sulla riconferma di Filippini. Secondo lei riusciranno a centrare gli obiettivi stagionali?’

‘Sono due persone diverse con una cosa che li accomuna: la voglia di lavorare. Stroppa non lo inventa chi lo ha preso quest’anno, ha già fatto vedere che è capace e merita di essere dove è e ha meritato dove era prima, vincendo qualche campionato. Filippini è un emergente, è umile ed è un po’ quello che era da giocatore, colui che porta l’acqua e si sacrifica per gli altro- non dimentichiamoci che ha corso per uno come Roberto Baggio nella sua carriera da calciatore- e ha vissuto nell’ombra dei grandi campioni facendosi apprezzare per quello che faceva. Da allenatore non è un gregario, è uno che in futuro farà parlare di sé, ne sono certo. Ora è emergente e ha appena iniziato, è giovane ma potrà fare bene. Parlare di obiettivi porta sfiga, ma spero che ognuno nel suo cuore sappia quello che vuol fare. È normale che la Pro Sesto debba raggiungere il suo obiettivo, sarebbe una follia dire che non lo raggiungiamo, mentre per il Monza non voglio dire nulla perché secondo il mio punto di vista porta sfiga. Sono sicuro però che Stroppa sa quello che deve fare, per quanto riguarda la Pro Sesto l’ho detto, il minimo lo raggiungiamo, che cavolo almeno quello…’

Simone Schillaci