Il Monza dice addio alla Serie A, ma salva l’onore con un’ultima vittoria

 

Monza Serie A: riscatto sportivo e record evitato

 

Era rimasto solo un obiettivo: evitare il primato della peggior stagione di sempre in Serie A, detenuto dalla Salernitana2024 con i suoi 17 punti. Bastava una vittoria nelle ultime tre partite — contro Udinese, Empoli o Milan — per superare quella soglia. E la risposta è arrivata nella sfida di domenica a mezzogiorno contro l’Udinese.

Un match che poteva apparire insignificante per la classifica, ma che ha assunto un peso simbolico importante. Il Monza è sceso in campo con il desiderio di onorare la maglia fino in fondo e l’ha fatto con concretezza e orgoglio. Dopo un gol rocambolesco di Caprari e la rete del ritrovato Keita, i biancorossi hanno chiuso con un 2-1 che vale più di tre punti: vale la consapevolezza di poter ancora lottare e, soprattutto, di poter ripartire.

Con questi 18 punti, il Monza evita un primato negativo che avrebbe lasciato una macchia indelebile nella sua giovane storia nella massima serie. La vittoria contro l’Udinese è anche un piccolo segnale per i tifosi: la squadra c’è, anche nella tempesta.

Ripartenza Monza Serie B: progetto e identità da ricostruire

 

Archiviata la retrocessione, ora è tempo di guardare avanti. La ripartenza in Serie B sarà tutt’altro che semplice. Serviranno idee chiare, un progetto tecnico solido e, soprattutto, un gruppo motivato. Il primo passo sarà capire chi resterà: alcuni dei protagonisti attuali, come Caprari e Mota, hanno mercato e ambizioni da Serie A. Altri, invece, potrebbero diventare la base su cui costruire.

Ma non si tratta solo di uomini. Il Monza dovrà ricostruire la propria identità sportiva, ritrovando quella connessione tra squadra, città e tifosi che, in questa stagione, si è smarrita. Sarà fondamentale puntare sui giovani, come accaduto in passato, e su un allenatore capace di dare un’impronta chiara.

Infine, ci sarà da lavorare anche fuori dal campo: comunicazione, trasparenza e vicinanza al territorio devono tornare al centro della filosofia biancorossa. Perché solo così si può pensare a una risalita vera, non solo tecnica, ma anche emotiva e valoriale.

 

 

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Alessandro Sangalli