Monza, tra il declino post Fininvest e una nuova era dopo la retrocessione
Dopo la retrocessione, il Monza affronta l'incertezza societaria tra il declino di Fininvest e nuovi scenari di rilancio.

Con l’imminente retrocessione dell’AC Monza in Serie B, il club brianzolo deve iniziare a pianificare la prossima stagione. Al momento, sono numerosi gli interrogativi: dalla panchina ai giocatori, fino alla proprietà. Quest’ultimo punto è il nodo che i tifosi sperano venga sciolto presto, per poter ricostruire fondamenta solide.
Dopo la morte di Silvio Berlusconi, il fondo Fininvest è ritenuto, da molti esperti del settore, il principale responsabile della disastrosa stagione del Monza. Tuttavia, il valore del club è calato a causa della probabile retrocessione, rendendo l’acquisizione più accessibile a nuovi investitori. Tra questi, il più vicino sembra essere un fondo americano guidato da Mauro Baldissoni, ex dirigente della Roma dal 2011 al 2022. Ci sono quindi basi concrete per lasciarsi alle spalle la pessima annata e puntare a un rapido ritorno in Serie A.
Una scalata storica: Berlusconi e il sogno Monza
L’AC Monza si è distinto negli ultimi anni per una storica scalata dalla Serie C alla Serie A, categoria mai raggiunta prima. Il merito principale è di Silvio Berlusconi, che ha rilevato il club nel 2019 e in appena tre stagioni ha realizzato l’impresa, supportato da Adriano Galliani, già suo braccio destro ai tempi del Milan.
Grazie a campagne acquisti mirate e importanti investimenti di Fininvest, il Monza ha costruito una rosa competitiva e, alla prima stagione in A, ha sfiorato l’accesso alle coppe europee con mister Palladino. Tutto lasciava presagire un futuro roseo, ma la morte di Berlusconi, il 12 giugno 2023, ha segnato uno spartiacque. Pier Silvio Berlusconi, subentrato nella gestione, ha rilevato parte delle quote Fininvest, ma da quel momento è iniziato un lento declino.
Il crollo del Monza: tradito il sogno di Berlusconi
Un patrimonio da oltre un miliardo di euro non è bastato a fermare la caduta. Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, Fininvest ha ridotto progressivamente gli investimenti. Le prime cessioni sono state seguite dalla partenza di colonne come Colpani e Di Gregorio, fino all’avvento in panchina dell’inesperto Bocchetti.
I risultati sono stati disastrosi: il Monza si è ritrovato in fondo alla classifica, travolto da sconfitte e incertezze. Infortuni, mercato privo di ambizione, scelte tecniche discutibili: tutto sembra il segnale di un disimpegno voluto. La retrocessione non appare più un incidente di percorso, ma un esito programmato.
Scenari futuri: imprenditori italiani o capitale americano?
Il futuro del Monza si incrocia con diverse figure del mondo sportivo e finanziario. Andrea Radrizzani, ex proprietario del Leeds United, è in buoni rapporti con Galliani, che potrebbe restare un punto fermo del progetto.
Si fa strada anche il nome di Alberto Zangrillo, attuale presidente del Genoa, con un possibile coinvolgimento di Enrico Preziosi. Ma l’ipotesi più concreta è l’acquisizione da parte di un fondo americano guidato da Mauro Baldissoni, pronto a rilevare il 70% delle quote Fininvest. Questo segnerebbe l’inizio di una nuova era per il club brianzolo.
