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“Paolo, punto perso o punto guadagnato?”. Diversi i messaggi di questo tenore arrivatimi da amici e conoscenti al termine di Monza-Udinese. Io mi sento di dire che il pareggio sia stato un risultato giusto, che rispecchia i valori messi in campo dalle due squadre. I ragazzi di Palladino hanno avuto il predominio nel controllo del gioco, ma le occasioni per andare a rete non sono mancate neanche ai friulani, con Di Gregorio ancora una volta assoluto protagonista.

Dopo le settimane in cui la questione “scommesse” ha dominato le pagine dei media, dopo l’assurdità dei tempi con cui Papu Gomez è stato squalificato per due anni per aver preso uno sciroppo medicale, dopo lo spettacolo da circo o da teatrino parrocchiale (lascio a voi la scelta) a cui abbiamo assistito domenica scorsa all’Olimpico, Monza-Udinese mi ha riconciliato con il mondo del calcio perché è stata una gara normale, in cui ci potevano essere o meno un vincitore ed uno sconfitto. Una partita difficile da affrontare per i biancorossi, perché trovarsi davanti una squadra che ha appena avuto la scossa mentale di un cambio in panchina non è mai semplice. In più, l’Udinese ha un buon organico e non bisogna certo farsi ingannare da una classifica che finora la penalizza oltre misura.

Considerata l’emergenza in difesa tra infortuni (Izzo) e squalifiche (D’Ambrosio), prendiamoci dunque il punto, che dà conferma di un bilancio di queste prime dieci giornate estremamente positivo, con il Monza nella parte sinistra della classifica a prescindere da come termineranno le due gare in programma oggi. Palladino si sta confermando un ottimo tecnico, nonostante la perdita di qualche giocatore che nello scorso campionato era stato determinante. Ma è bello vedere la sua capacità nel valorizzare ciò che ha a disposizione. A parte lo strepitoso Colpani ed il sempre più convincente Vignato, è bello vedere che c’è un Andrea Carboni in costante crescita, al pari di un Kyriakopoulos sempre più sicuro ed intraprendente e di un Bondo piacevole sorpresa.

Peccato che il mister biancorosso non possa contare là davanti sull’apporto di Caprari e del Papu Gomez, che era stato preso per coprirne l’assenza. Purtroppo per quel ruolo dovremo contare solo sui giovanissimi Vignato e Valentin Carboni. Perché nonostante le qualità tecniche indiscusse e le sue capacità realizzative, Dany Mota non riesce a giocare se non per sé stesso. Palladino ne è consapevole e non credo che gli concederà ulteriori chances se l’atteggiamento del portoghese non cambiasse a brevissimo. Davvero un peccato, per il n. 47 e, soprattutto, per il Monza.    Paolo Corbetta