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Il consigliere di opposizione Stefano Galbiati, della lista Noi con Dario Allevi, ha raccolto il malcontento di molti cittadini, lamentando che l’erba alta ha trasformato il Parco in una sorta di “savana”. Secondo Galbiati, la situazione ha reso impossibile attività come picnic, letture o giochi per bambini, compromettendo l’esperienza delle famiglie. Anche i Giardini della Villa Reale sono stati criticati, con prati paragonati a campi di frumento, inadeguati alla maestosità del luogo. Galbiati ha interpellato il sindaco Paolo Pilotto, presidente del Consorzio, chiedendo un compromesso: sfalciare le aree più frequentate, lasciando zone meno battute incolte per preservare la biodiversità, e sottolineando che l’attuale stato spinge i visitatori a concentrarsi sul prato della Villa, danneggiandolo.

La gestione sostenibile del Consorzio

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Il direttore del Consorzio, Bartolomeo Corsini, ha difeso le scelte di gestione, spiegando che i prati del Parco, che coprono 3 milioni di metri quadrati, svolgono funzioni ecologiche cruciali. Contribuiscono alla termoregolazione, riducono l’inquinamento atmosferico, prevengono l’erosione del suolo, gestiscono le acque piovane e offrono habitat per fauna e flora. Per questo, gli sfalci sono programmati con attenzione, evitando interventi troppo precoci o tardivi, per garantire foraggio di qualità senza sprechi. L’erba tagliata viene trasformata in fieno dall’Azienda Agricola Colosio, presso la Cascina Mulino San Giorgio, per alimentare animali, con il processo che culmina nella produzione di yogurt biologico venduto in loco.

Aree fruibili e biodiversità

Corsini ha precisato che il Parco dispone di ampie zone sfalciate a rotazione, come quelle nell’area dell’Ippodromo, Cascina del Sole, Saint George e Cascina Pariana, pienamente accessibili ai visitatori. Nei Giardini Reali, invece, i tagli sono più frequenti per favorire la fruizione, ma sempre nel rispetto di pratiche che limitano il calpestio e proteggono la biodiversità. Questa gestione differenziata distingue il Parco di Monza dai parchi urbani tradizionali, permettendo la conservazione di habitat che ospitano numerose specie animali, vegetali e fungine, un valore ambientale che il Consorzio intende preservare.

Un equilibrio tra natura e visitatori

La gestione del Parco di Monza riflette un impegno per bilanciare le aspettative dei visitatori con la tutela dell’ecosistema. Le critiche sull’erba alta evidenziano il desiderio di spazi più accessibili, ma il Consorzio sottolinea l’importanza di una manutenzione sostenibile che salvaguardi il patrimonio naturale. Con aree già fruibili e una programmazione attenta, il Parco cerca di rispondere alle esigenze di tutti, mantenendo la sua identità come oasi di biodiversità nel cuore della Brianza.