Nicole Berlusconi rompe il silenzio: "Così salvo i cavalli nel nome di zio Silvio"
La nipote di Silvio Berlusconi racconta la sua vita da attivista, il Progetto Islander e lancia un messaggio alle istituzioni
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L’evento si è svolto in una location esclusiva di Roma ed è stato organizzato insieme all’associazione Amiche di Roma Capitale, che riunisce oltre 300 associate. Obiettivo? Raccontare e sostenere il lavoro di Progetto Islander, fondato nel 2012.
«Noi collaboriamo con carabinieri e Asl – spiega Nicole –. Quando c’è un sequestro, diventiamo custodi giudiziari degli animali. Li portiamo nel nostro centro, li curiamo fisicamente e psicologicamente e poi cerchiamo loro una nuova famiglia».
Un lavoro fatto di sacrificio e passione, ma anche di tante difficoltà. «Non riceviamo alcun supporto dallo Stato. Tutte le spese sono a carico nostro», sottolinea Nicole, che non nasconde l’amarezza verso le istituzioni.
Animali e politica: Nicole non fa sconti
All’evento non è mancato un nutrito parterre politico. Hanno partecipato, tra gli altri, la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e i deputati Rita Dalla Chiesa, Luca Squeri, Andrea Gentile e Alessandro Cattaneo. Tra i presenti anche il giornalista Andrea Giambruno.
Ma la domanda è d’obbligo: la politica fa abbastanza per gli animali? La risposta di Nicole è netta: «Non abbastanza». E spiega: «Serve una legge che impedisca a chi maltratta gli animali di tornare a lavorare con loro. Oggi ci sono solo linee guida del ministero della Salute, ma le leggi mancano».
Il problema, denuncia, è la burocrazia: «Si interviene sempre troppo tardi. Noi abbiamo proposto alle Asl delle check list per velocizzare i controlli e anche modifiche ai regolamenti delle federazioni per migliorare il benessere degli animali».
La sfida di Nicole: tra attivismo e battaglie legali
Dietro l’immagine elegante di Nicole si nasconde una vera attivista. Sempre presente sul campo, spesso in prima linea nei sequestri, nelle denunce e nei controlli. Un impegno che, però, le è costato anche un rinvio a giudizio per presunte false accuse a un centro ippico. «Fa parte del mestiere», commenta con pragmatismo.
Nessuna intenzione di entrare in politica, almeno per ora: «La lascio a chi la sa fare. Io preferisco stare sul campo, lì ho capito cosa funziona e cosa invece va cambiato davvero».
Nicole Berlusconi e il ricordo dello zio Silvio
Il cognome Berlusconi pesa, ma Nicole lo porta con fierezza. «La mia passione per gli animali è nata da me, ma la mia famiglia mi ha sempre supportata, dai miei genitori a mio fratello e anche mio zio».
Il ricordo del Cavaliere è vivido, pieno di gratitudine ma anche di malinconia: «Manca. E credo che in questo momento avrebbe davvero fatto la differenza».
E se qualcuno le chiede se potrebbe essere lei la vera erede, risponde con un sorriso: «Mai dire mai…».
Lunedì torna Monza una città da serie A da una sede inedita
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