4 novembre, Monza si divide nel giorno dell’Unità: cerimonia ufficiale e corteo pacifista
Celebrazioni in centro, poi oltre cento persone in marcia contro guerra e militarizzazione
Oggi a Monza il calendario ha riportato una ricorrenza che, ogni anno, richiama memoria, riflessione e senso civico. Una data che invita a ricordare la costruzione della democrazia italiana, il sacrificio di chi ha combattuto e il valore della convivenza pacifica. Nel cuore della città, tra cerimonie ufficiali e iniziative civili, si sono intrecciati messaggi, simboli e posizioni diverse sulla pace e sul ruolo delle Forze Armate.
La partecipazione dei cittadini, tra istituzioni, associazioni combattentistiche e realtà sociali, ha messo in luce quanto la storia continui a parlare al presente. L'occasione ha riportato nel dibattito pubblico temi che toccano da vicino le comunità: libertà, sicurezza, memoria e senso di appartenenza alla Repubblica.
In questa cornice si è inserito anche un gesto silenzioso e simbolico che, già in mattinata, aveva indicato una direzione chiara: quella del «no alla guerra». Una posizione che, nel tardo pomeriggio, si è tradotta in una manifestazione strutturata e partecipata.
Corteo Monza 4 novembre e protesta pacifista
La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate ha raccolto questa mattina autorità civili e militari in piazza Trento e Trieste, con la deposizione delle corone d’alloro e la sfilata fino al Monumento ai Caduti. Il sindaco Paolo Pilotto ha ricordato il valore della libertà e della pace, sottolineando il sacrificio dei 650mila italiani caduti e il significato del Milite Ignoto:
C’è il dolore per la perdita di milioni di vite umane sperando di non dovere più ripetere quella esperienza, che invece di lì a poco si ripresentò in modo ancora più devastante.
Da quelle prove nacque un’Italia più consapevole, capace di rinascere, di liberarsi, di fondare la Repubblica e di darsi una Costituzione,
ha aggiunto Pilotto, richiamando l’impegno delle Forze Armate e la necessità di rinnovare ogni giorno l’idea di libertà.
La pace è un impegno da rinnovare ogni giorno,
ha ricordato.
In mattinata, però, due donne hanno scelto un gesto di dissenso silenzioso, esponendo cartelli con le scritte “Pace” e “No Riarmo”, anticipando un appuntamento che ha segnato la seconda parte della giornata cittadina.
Manifestazione contro la guerra e militarizzazione
Alle 17.30 è partito da via D’Annunzio il corteo organizzato dalla Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e dai Collettivi Studenteschi, che ha attraversato San Rocco, via Borgazzi e corso Milano fino a piazza Castello. Più di un centinaio di persone hanno sfilato con slogan contro la guerra, il riarmo e la militarizzazione di strade e scuole.
Le realtà promotrici avevano anticipato le motivazioni sui social:
Noi con la stessa reattività dobbiamo saper raccogliere tutto ciò che di vivo e politico è successo nelle scorse settimane per dire chiaramente NO ALLA GUERRA. NO AL RIARMO. NO ALLA PRODUZIONE BELLICA. NO ALLA MILITARIZZAZIONE nelle strade e nelle scuole.
Richiamato anche il contesto europeo e il programma “Readiness 2030”, considerato «un gigantesco affare per piccoli e grandi gruppi industriali» e contrapposto alla richiesta di investimenti su scuola e sanità pubblica. Nel corteo presenti anche attivisti del centro sociale Foa Boccaccio, che hanno ribadito:
Ancora una volta saremo in piazza per ribadire il rifiuto di questa retorica e per consolidare la crescita del movimento contro la guerra.
La mobilitazione si inserisce nel percorso verso lo sciopero nazionale del 28 novembre promosso dal sindacalismo di base.



