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martina sassoli

Durante il suo intervento in Consiglio regionale, Martina Sassoli ha ricordato che a inizio 2025 mancavano 589 milioni di euro per coprire i costi complessivi del prolungamento della M5 da Bignami a Monza.
Il Comune di Milano ha manifestato la disponibilità a riallocare 406 milioni di euro originariamente destinati alla linea M4, da integrare con 70 milioni provenienti dai fondi per l’ampliamento del deposito gallaratese della M1 e con i 10 milioni stanziati da Regione Lombardia.
Restano tuttavia 103 milioni da reperire, senza i quali — avverte Sassoli — “il rischio di nuovi ritardi e di una paralisi amministrativa è concreto”.

La Giunta regionale: interlocuzioni in corso

sassoli

Dalla Giunta non sono arrivate date certecertezze operative.
Secondo quanto riferito in aula, continuano le interlocuzioni tra Ministero delle Infrastrutture, Regione Lombardia e Comune di Milano, e nel mese di settembre sono stati avviati incontri tecnici per predisporre una nuova convenzione capace di garantire la copertura integrale dei costi e definire i necessari atti amministrativi.
Un percorso che, secondo Sassoli, rischia di trasformarsi “nell’ennesimo cantiere ‘Waiting for Godot’ della Lombardia, intrappolato tra decreti mancanti e scaricabarile istituzionali”.

Sassoli: “Solo Fontana può rimettere ordine”

Secondo il cronoprogramma ufficiale, l’approvazione della proposta di aggiudicazione dovrebbe avvenire entro fine 2026, con inizio lavori nel 2027 e conclusione prevista nel 2033.
“Date che, senza i decreti attuativi del Ministero, restano solo sulla carta – ha avvertito Sassoli –.
È sconcertante che un’opera da miliardi di euro e strategica per la Lombardia sia ridotta a una serie di risposte vaghe, senza coinvolgimento formale dei territori né trasparenza sui contenuti.”

La consigliera ha poi invocato un intervento diretto del presidente Attilio Fontana:

“Solo lui può rimettere ordine, imporre tempi certi e pretendere serietà da tutti i livelli istituzionali.
Il prolungamento della M5 non è un favore politico, ma un diritto dei cittadini lombardi.”