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L’attesa del confronto casalingo di domenica con l’Albinoleffe è resa più intensa da quello che sarà il ritorno al Brianteo, in veste di avversario, di un simbolo del Monza degli ultimi anni. Marco Zaffaroni ancor prima che serio professionista si è rivelato come persona di un carisma cristallino ed è entrato definitivamente nel cuore dei tifosi. Nei suoi quattro anni di militanza da calciatore (138 presenze in campionato condite da 4 reti, è fra i primi 40 giocatori nella classifica di presenze) e negli oltre due da allenatore (in tutto 79 panchine, che equivale al decimo posto nella storia biancorossa) ha lottato, gioito, sperato e sofferto passando dallo sfiorare la serie B a ricostruire dalla serie D un Monza precipitato negli inferi del calcio. La sua corsa verso la gradinata di Sassuolo rimane impressa nella storia del calcio biancorosso, così come le sue lacrime al termine della partita di Pisa.

E poi ci sono i numeri ad impreziosire una carriera conclusa (oltre 600 partite giocate, con il culmine nei 3 anni in serie B con il Taranto) ed una in pieno svolgimento (alla guida della Caronnese ha sfiorato la promozione poi colta con il Monza, con cui ha vinto anche il primo scudetto nella storia del calcio nostrano).

Il suo esordio con la maglia del Monza risale al 12 settembre 2004 (Carpenedolo-Monza 0-0), il suo primo gol in biancorosso un mese dopo (Ivrea-Monza 1-1 in pieno recupero), memorabile il suo gol a Sassuolo il 3 giugno2007, che al 21’ sbloccò il risultato.

I numeri lo pongono anche fra i migliori allenatori nella storia ultracentenaria biancorossa.

In quella che secondo noi è la “classifica delle classifiche” ossia quella della media-punti a partita (si è tenuto sempre conto di tre punti per ciascuna vittoria anche per i campionati nei quali i punti erano due) ricopre una significativa seconda posizione alle spalle di Luigi Bonizzoni, con 1,89; stessa posizione ricopre nella percentuale di partite vinte con il 54,43%; prestigiosi anche il terzo posto nella media a partita di gol subiti (0,65) ed il quinto posto nella percentuale delle partite perse con il 20,25%.   

Emblematiche (e profetiche…) le sue parole in un’intervista da giocatore: “Penso che prima o poi arriveranno i giorni di gloria anche per il Monza. A volte si pensa ad una maledizione, ma non è così. Il calcio insegna che quando si coglie l’ondata giusta, si ottiene tutto con gli interessi”.

Bentornato "Zaffa", sarà difficile chiamarti “ex”, anche se siamo certi che domenica saprai farci anche un po’ soffrire.

Giulio Artesani