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Ogni giorno migliaia di persone transitano per una delle aree più trafficate della Brianza, un crocevia che collega la provincia a Milano e al resto della Lombardia. È un punto nevralgico per studenti, pendolari e lavoratori, ma anche un luogo in cui si concentrano disagi sociali e insicurezza crescente.

Chi vive o lavora nei pressi della stazione racconta di situazioni sempre più difficili, con atti di microcriminalità, degrado e spaccio che compromettono la vivibilità della zona. La percezione di pericolo è ormai diffusa, e le segnalazioni alle forze dell’ordine si moltiplicano.

Gli interventi promessi per migliorare la sicurezza e riqualificare l’area non sembrano però bastare. Intanto, i cittadini continuano a convivere con un clima di tensione e paura quotidiana.

Degrado e violenza: la stazione di Monza tra rapine e armi fai da te

Il Corriere della Sera descrive una realtà dura: la stazione di Monza è oggi un simbolo del degrado urbano. «Oggi m’hanno ciulato la bici», racconta il barista dell’unico bar rimasto nell’edificio storico, ricordando un furto avvenuto in pieno giorno. Nei corridoi sotterranei si verificano rapine e aggressioni, mentre nei giardini circostanti prolifera lo spaccio di droga.

Le forze dell’ordine sono chiamate quotidianamente a intervenire. Solo pochi giorni fa, un minorenne tunisino è stato fermato con un coltello di 19 centimetri nascosto nella scarpa, «fabbricato da lui stesso». Un episodio che, secondo la polizia, «testimonia un disagio enorme tra i più giovani e l’inefficacia del sistema di accoglienza».

«Finché il carcere ha le porte girevoli tipo l’ingresso d’un hotel non andiamo da nessuna parte», afferma un agente, denunciando l’impotenza delle istituzioni di fronte a un problema strutturale che coinvolge sicurezza, giustizia e assistenza sociale.

Pendolari tra ritardi, sporcizia e maranza sui treni

Ogni giorno passano da Monza 40 mila passeggeri e 358 treni, ma l’esperienza di viaggio è tutt’altro che serena. I pendolari lamentano ritardi continui, biglietterie automatiche spesso guaste e spazi degradati. Un semplice foglio A4 appeso al muro informa di modifiche o lavori, mentre i bagni «vanno a monete» e molti spazi vengono usati come pisciatoi improvvisati.

Sui treni, racconta il Corriere, si registrano episodi di prepotenze e paura, con i cosiddetti maranza che disturbano i passeggeri e il personale di bordo costretto a lavorare in condizioni difficili. «Anche Monza è malata, anche Monza soffre», scrive Andrea Galli, sottolineando come la città non possa più ignorare ciò che accade ogni giorno nella sua stazione.

Maranza