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Dario Crippa, collega de Il Giorno, ha raccontato in un post le sue emozioni durante Monza - Fiorentina di ieri. Di seguito il post del giornalista: 

Alla fine della partita, dalla sala stampa mi sono intrufolato a sbirciare il campo, accanto al varco da dove entrano i giocatori. Più di trent'anni fa, su quel campo ci avevo giocato, intrufolanfomi anche allora, nel cantiere di uno stadio Brianteo che ancora doveva essere inaugurato. Ma ero solo un bambino, ora le cose sono cambiate. Ieri sono tornato allo stadio ed è cominciata male che più male non si può e mi sono detto che forse quest'anno sono io che porto sfiga allo stadio (l'anno scorso avevo visto solo vittorie, mentre in A stava accadendo il contrario).

Poi è cambiato tutto e la squadra, sempre a testa alta pure nei momento bui, ha ribalto tutto, nonostante l'arbitro sembrasse remare un po' contro. Dany Mota danymoteggia bene, Izzo è il vero leader, capitan Pes segna il rigore decisivo con la stessa flemma di Monza - Pordenone nel 2015. Solo che allora lui la era un ragazzino di 17 anni, ci salvammo per il rotto della cuffia e alla fine ci ritrovammo falliti fra i Dilettanti nel momento più buio della storia dei biancorossi.  Oggi invece siamo di fatto salvi in serie A e mi vengono le vertigini.

A inizio partita, sulla curva Sud era stato srotolato uno striscione. Sopra, c'era scritta una frase che forse non tutti hanno capito: "Ritorno al futuro: da Fiorenzuola a Firenze". Trent'anni fa, anzi 29, uno striscione con la frase opposta ("Da Firenze a Fiorenzuola... grazie") era stato appeso per la gara coi Viola che sancì una mesta retrocessione in serie C da ultimi in classifica.

Crippa ha infine raccontato un particolare che l'ha colpito a fine gara: 

Fuori dallo stadio un'orda di ragazzini attendeva entusiasta,  si fermano a scattare foto e firmare autografi Rovella, Colpani,  Pessina. Così si fa. "Tutto cangia, il ciel si abbella". Bravi, e mica solo per la partita