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Mario Adinolfi schiera il Popolo della Famiglia, ben radicato nel mondo cattolico a Monza e in Brianza, nella battaglia per le suppletive del 22 e 23 ottobre. Di seguito le dichiarazioni. 

“Marco Cappato ha raccolto attorno a sé una vastissima coalizione che potrebbe vincere, ora non un voto può essere disperso perché a Monza e in Brianza l’alfiere del suicidio di Stato per addolorati, disabili e anziani del nostro Paese va nettamente battuto”, ha dichiarato Adinolfi. 

“Il 22 e 23 ottobre il Popolo della Famiglia ha rinunciato a una propria candidatura e voterà per questo per il candidato del centrodestra, anche in ricordo di Silvio Berlusconi che fece di tutto per salvare la vita di Eluana Englaro. Ieri i pm di Milano hanno richiesto l’archiviazione per Cappato, che aveva accompagnato due anziani malati a suicidarsi a pagamento in Svizzera, indicando il diritto all’autodeterminazione come prevalente sulle norme di legge sull’aiuto al suicidio e anche sui paletti fissati dalla Corte Costituzionale nella sentenza sul caso dj Fabo. Come noi del Popolo della Famiglia abbiamo sempre detto, a questi latori di morte che fanno i comunicati trionfali di obiettivo raggiunto quando un malato si suicida, ogni forzatura non basta mai. Ne vogliono ancora e sanno di non poter passare dalla democrazia, quindi usano i tribunali. Ora bisogna dire chiaramente a mass media e giudici che sulla morte delle persone decide solo il Parlamento. Il voto del 22 e 23 ottobre, la sconfitta più netta possibile di Cappato, servono a spiegare speriamo definitivamente che l’istanza di morte è minoritaria nel Paese. Rivolgiamo un appello ai cattolici che militano nel Pd di Schlein, in Azione di Calenda e nel M5S di Conte”, ha concluso Adinolfi, “affinché disobbediscano ai diktat calati dall’alto dai loro capi e non diano assolutamente il loro voto a Cappato”.