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Non piacciono le cose semplici a Gianluca Caprari. L’attaccante scuola Roma, protagonista di un avvio incerto in maglia biancorossa, avrà stupito perfino sé stesso quando domenica, a metà del secondo tempo, ha realizzato quella che è stata, senza alcun dubbio, la rete più bella di questo ottavo turno di campionato. Classe e fantasia unite a una tecnica da top player e a un temperamento da leader, sono queste le caratteristiche principali dell’ex Hellas Verona, riemerso tutto un tratto nel lieto pomeriggio di Marassi che, oltre a regalare la seconda vittoria consecutiva per i Bagaj, la prima lontana dalle mura amiche, ha visto il numero diciassette prendersi finalmente la scena con lo stemma biancorosso al petto.

Poco, o nulla, da dire sul tempismo di questa tanto attesa svolta nella stagione di Gianluca Caprari, arrivata in un momento di relativa serenità per l’ambiente che, dopo aver vissuto un inizio di annata turbolento fatto di sconfitte e prestazioni inguardabili, ha trovato la pace grazie alle convincenti, quanto sorprendenti, vittorie arrivate contro Juventus e blucerchiati nelle ultime due gare. E se già i sei punti maturati in due gare sarebbero una notizia assai positiva per il sodalizio brianzolo, il battesimo del fuoco dell’attaccante scuola Roma è il non plus ultra che ogni tifoso potrebbe mai chiedere visto l’impegno e l’attaccamento profusi dal classe ‘93 quando chiamato in causa.

Gran parte del merito va in particolare al nuovo allenatore Raffaele Palladino, bravo a ribaltare in pochissimo tempo una situazione che ai più sembrava veramente disperata. Un lavoro, sia tattico che mentale, che a quanto pare ha influito, in positivo, anche sulle performance di Caprari, fino a qualche settimana fa oggetto del mistero e trasformatosi nella gara contro la sua ex Sampdoria nel jolly di cui tanto necessitava questa squadra. Non c’è dubbio che la buona prova offerta dal ventinovenne laziale sia soltanto un assaggio delle sue infinite potenzialità, solamente fatte intravedere nel match del Ferraris in attesa di tornare a essere quel calciatore che aveva fatto innamorare Adriano Galliani.