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La stagione invernale ormai è alle porte, i primi freddi si fanno sentire, le cime delle montagne iniziano a imbiancarsi, le ore di luce sono diminuite e pioggia e nebbia sono ormai il mood che caratterizza il clima di queste giornate. A tutti fa sempre un po’ tristezza la fine della bella stagione e l’inizio dell’Inverno, la stagione in cui le temperature ci costringono a stare dentro e dividersi tra lavoro, casa e impegni di ogni genere. L’arrivo del freddo, però, segna anche l’inizio di una delle festività più attese dell’anno: il Natale. Sarà un caso, ma l’atmosfera che si viene a creare in questo preciso momento e che ci accompagna nel tran tran quotidiano per almeno un paio di mesi, sembra studiata apposta per scaldarci il cuore. D’altra parte, cosa rende più magico e caloroso un ambiente, se non le decorazioni natalizie, fatte di calde fantasie e tessuti, tante piccole lampadine che emanano una straordinaria luce soffusa e quell’albero che si arricchisce sempre più di regali? A pensarci sono proprio le luci che rendono tutto più avvolgente, anche se, quest’anno, bisogna scontrarsi con un problema nuovo, che fa pesare di più l’incidenza di questo consumo extra sulle bollette dell’energia, già piuttosto salate. Ma quanto consumano effettivamente le luci di Natale e cosa si può fare per ridurre al minimo il loro impatto sul caro energia? Le alternative alle luci tradizionali: le serie a batteria o a LED Prima di scoprire quanto effettivamente consuma una catena di luci natalizie standard, passiamo un po’ in rassegna quali potrebbero essere le alternative valide per illuminare il Natale, senza spendere chissà quanto in più. In primo luogo, va considerato che le catene luminose non devono essere necessariamente alimentate con presa elettrica. Esistono molte serie a batteria, che siano alcaline, batterie piatte al litio o le tradizionali batterie a bottone (clicca qui), da sostituire o da ricaricare, certamente il dispendio è inferiore rispetto a quelle elettriche. Tra l’altro, molte di queste sono programmate per durare diverse ore, se non interi giorni, e le ultime tecnologie le hanno rese più sicure e auto disattivanti anche in caso di ingestione. Se proprio si desiderano, invece, serie alimentate a corrente, allora una buona soluzione è rappresentata dalle catene al LED, decisamente molto più economiche di quelle tradizionali. Ma ci sono anche catene luminose con piccoli pannelli solari incorporati, perfette per illuminare l’esterno o l’interno della casa, se posizionate in aree con luce diretta. Infine, meglio non dimenticare di collegare le serie luminose a un timer, in modo che si spengano automaticamente anche quando si è fuori casa o si va a dormire, dimenticandole accese. Quanto consumano le luci di Natale? A ben guardare, le luci natalizie possono incidere in maniera considerevole sulle bollette dell’energia elettrica, anche se tutto dipende dalla quantità di luci che si intendono attivare per la ricorrenza. Si sa infatti che per avere un effetto migliore, bisogna posizionarne il più possibile, soprattutto se ci sono anche ampi spazi esterni da riempire e decorare. In linea di massima, una catena luminosa tradizionale, con circa 300 luci, ad una potenza di 72Kwh, arriverebbe a consumare più o meno 17Kwh in appena 8 ore. In un mese, ai costi medi di 1 kwh attuali, il dispendio sarebbe di diverse decine di euro in più. Destinato ad aumentare se le luci in casa, per il Natale, aumentano. Con una serie al LED, invece, il consumo si potrebbe abbattere fino al 90%, stesso discorso se si impiegano luci alimentate con pile a bottone o ricaricabili e di lunga durata. fonte integrale: elemaca.it