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Vado controcorrente rispetto alla linea dell’amico e direttore di Monza News Stefano Peduzzi. Nel suo video post-partita di ieri, a commento della gara di Cagliari, ha esordito dicendo “Per qualcuno questo è un pareggio giusto, non per me…Il Monza meritava di più ai punti”. Lecita considerazione, ci mancherebbe. Per quanto mi riguarda, invece, il risultato è corretto e rispecchia l’andamento delle cose viste in campo, pur non dimenticandomi delle due traverse colpite dai biancorossi.  

 

Il primo tempo è stato di chiara matrice sarda, mentre la ripresa ha visto i brianzoli salire in cattedra e riscattare la peggiore metà gara di tutto il campionato. A mio giudizio, vincere dopo una prima frazione simile sarebbe stato davvero un premio troppo gratificante e, mi sia concesso il paradosso, poco utile mentalmente in proiezione futura. Perché avrebbe portato all’illusione che questa squadra possa permettersi il lusso di giocare un solo tempo per portare a casa il punteggio pieno. Meglio dunque restare con i piedi ben saldi a terra e non pensare di poter concedere un tempo di assoluto dominio all’avversario di turno, chiunque esso sia.

Bene così, quindi. Io non riesco a rammaricarmi e a recriminare dopo aver visto il Cagliari (non il Real Madrid) mettere in seria difficoltà il Monza come nemmeno Inter, Atalanta e Roma (le tre formazioni che lo hanno sconfitto) erano state in grado di fare. Un bravo dunque a mister Ranieri, che ha sorpreso Palladino schierando una difesa con tre uomini; il che ha consentito al centrocampo della squadra di casa di avere quasi sempre la superiorità numerica e il controllo del gioco nel primo tempo. Ero certo che nella ripresa le cose sarebbero cambiate, perché Palladino ha già dimostrato di saper leggere bene certe situazioni e di saper intervenire per correggere gli errori. Concordo con il mister biancorosso (è stato anche il mio pensiero dopo la prima mezzora) nel ritenere che le basi per arrivare al pareggio siano maturate quando la squadra ha saputo resistere e non subire un secondo gol nei primi 45’. accontentandosi di chiudere con il minimo svantaggio la prima frazione.

Non sono stati solo i cambi azzeccati a fare la differenza, ma anche un atteggiamento mentale diverso. E, soprattutto, un assetto tattico più opportuno, con una difesa a quattro ed un centrocampo molto più supportato dagli altri reparti. Oltre ad un briciolo di audacia e spregiudicatezza nell’inserire un finora deludente Maric (complimenti per il bellissimo gol) al posto di un Colombo non in palla, ma che comunque dà solitamente maggiori garanzie del croato di origini bosniache.     

Avanti con fiducia, pronti ad affrontare le cinque gare di un dicembre che, sulla carta, si presenta come un mese molto proibitivo. Ma il Monza del secondo tempo ci fa ben sperare. Paolo Corbetta