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Un gesto d’amore, più che una battaglia burocratica.
A Desio cresce il desiderio di dare ai propri animali da compagnia un posto dignitoso dove poterli salutare per l’ultima volta, come già accade in molte città italiane.
Un bisogno sociale sempre più evidente, che racconta il legame profondo fra persone e animali domestici, considerati ormai membri della famiglia a tutti gli effetti.
Da qui l’idea di una raccolta firme, che nel weekend prenderà forma nel centro della città.


Raccolta firme a Desio: quando e dove si può aderire

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A promuovere l’iniziativa è il Bar Centrale di Barbara e Nino insieme all’Associazione Ecologico-Culturale Boffetto=Che=.
Il banchetto per la raccolta firme si terrà:

📅 Domenica 16 novembre
Dalle 9 alle 13
📍 All’esterno del Bar Centrale di Desio

Chi non potrà esserci potrà firmare comunque da lunedì 10 novembre, sempre presso il Bar Centrale.

La richiesta è chiara: sollecitare il Comune a realizzare un cimitero per animali da compagnia, previsto dalla legge regionale 20/2022, che consente in Lombardia la presenza di aree dedicate alla sepoltura degli animali domestici.


Cimitero per animali: cosa prevede la legge regionale

La legge lombarda 20/2022 ha aperto la possibilità ai Comuni di istituire veri e propri cimiteri pubblici per animali da compagnia, con spazi regolamentati, servizi controllati e tariffe definite.
Si tratterebbe quindi di un’infrastruttura pienamente legittima, già presente in altri territori italiani e sempre più richiesta dalle famiglie.

L’obiettivo della petizione desiana è proprio quello: portare anche in Brianza un servizio che permetta ai cittadini di custodire un ricordo fisico del proprio animale, in un luogo idoneo e rispettoso.


La normativa sulle ceneri: la sepoltura insieme al proprietario

La Lombardia, e quindi la Brianza, con la precedente legge 4/2019, ha introdotto un’altra possibilità:
👉 tumulare le ceneri dell’animale nella tomba del proprietario, se il regolamento comunale lo consente.

Un’opzione già attiva, ad esempio, nel Comune di Milano, che ha definito questa possibilità “un atto di civiltà atteso da molti”, come ricordato dall’assessora ai Servizi civici Gaia Romani.

A Monza, invece, resta emblematico il caso della mancata autorizzazione alla sepoltura di Dado insieme alla sua proprietaria: una scelta che continua a far discutere e che ha aumentato sensibilità e attenzione sul tema.