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Olympiacos
Olympiacos

La partita si è messa subito male per i greci, sorpresi dall'intensità e dalla pressione alta del Barcellona. Nonostante un inizio aggressivo, la retroguardia dell'Olympiacos ha mostrato presto delle crepe, e proprio Pirola è finito al centro delle difficoltà difensive.

Sotto la scure dei giovani prodigi e di un ex Premier

Il difensore, cresciuto nelle giovanili dell'Inter e con un passato in Serie A e B al Monza (con cui ha conquistato la promozione in massima serie), ha dovuto fare i conti con un attacco catalano scatenato. Le folate offensive guidate da un ispiratissimo Lamine Yamal e le accelerazioni di Marcus Rashford (autore di una doppietta) hanno messo a dura prova il reparto arretrato dell'Olympiacos.

Il tabellino non lascia spazio a interpretazioni: la doppietta lampo di Fermin Lopez nel primo tempo ha incanalato subito la gara sui binari blaugrana. Pirola, schierato nella linea difensiva, è apparso in evidente difficoltà nel contenere la velocità e la tecnica degli attaccanti avversari, risultando spesso in ritardo o superato nel duello individuale.

Il secondo tempo, sebbene fosse iniziato con un barlume di speranza per l'Olympiacos grazie al rigore trasformato da El Kaabi, si è trasformato in un vero e proprio calvario dopo l'espulsione di Hezze. L'inferiorità numerica ha aperto praterie per il Barcellona, che ha dilagato con altri quattro gol.

L'Anello Più Debole della Retroguardia

Le cronache del match sono unanimi: tra le fila dei greci, la prestazione di Lorenzo Pirola è stata la più deludente. Il difensore ha sofferto parecchio contro gli scatenati Yamal e Rashford, venendo identificato come l'anello più debole della retroguardia dell'Olympiacos. Un'etichetta pesante in una serata in cui la difesa ha subito ben sei reti.

L'unico momento in cui Pirola ha cercato di rendersi pericoloso è stato in fase offensiva, con un colpo di testa da centro area che si è spento alto sopra la traversa. Un guizzo in attacco che non basta a salvare una prestazione difensiva ampiamente insufficiente.

La sconfitta per 6-1 è un duro colpo per l'Olympiacos, che resta fermo a quota 1 in classifica dopo tre giornate. Per Lorenzo Pirola, si tratta di una giornata da archiviare in fretta, un banco di prova europeo che ha evidenziato le aree su cui dovrà lavorare per imporsi a livello internazionale.

Un grande prospetto

Lorenzo Pirola è uno dei giovani difensori più interessanti del panorama calcistico italiano. Calcisticamente è cresciuto nel settore giovanile dell'Inter, dove è approdato nel 2015 a partire dall'Under-14. Nella stagione 2019-2020 è stato aggregato alla prima squadra guidata da Antonio Conte, debuttando in Serie A il 16 luglio 2020, a 18 anni, sostituendo Antonio Candreva al 79' della partita vinta per 4-0 in trasferta contro la SPAL, valida per la 33ª giornata.

Nella stagione successiva è stato ceduto in prestito al Monza, dove ha collezionato 16 presenze totali. È tornato in Brianza anche la stagione successiva, sempre in prestito con diritto di opzione e contro-opzione. Nella sua seconda esperienza al Monza, ha trovato meno spazio anche a causa di problemi fisici, tanto da doversi sottoporre a un'artroscopia al ginocchio destro nel gennaio 2022 e successivamente a un'operazione d'urgenza per una torsione del testicolo. Nonostante abbia concluso la stagione regolare con sole 10 presenze in campionato, è stato schierato come titolare dal tecnico Giovanni Stroppa nelle 4 gare dei play-off, contribuendo in modo decisivo alla storica promozione del Monza in Serie A.

Pirola

Nel luglio 2022 è passato in prestito alla Salernitana. Qui, soprattutto dopo l'arrivo del tecnico Paulo Sousa, ha trovato spazio con continuità, tanto da convincere il club campano a riscattarlo a fine stagione per 5 milioni di euro. Dopo aver completato il trasferimento a titolo definitivo alla Salernitana, ha lasciato l'Italia, trasferendosi all'Olympiacos.