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insegnante scuola

Durante una lezione, un insegnante avrebbe rivolto frasi denigratorie a un ragazzo di terza superiore con difficoltà motorie dovute al sovrappeso e un lieve ritardo cognitivo.
“Ti do cinque euro se mi fai fare un video mentre provi a saltare in alto, così quando sono triste me lo riguardo e mi tiro su di morale”, avrebbe detto l’insegnante davanti all’intera classe.

Alla risposta indignata dello studente (“No prof, ma cosa sta dicendo?”), il docente avrebbe rincarato: “Se vuoi te ne do anche dieci, così ti togli quella zavorra che hai addosso”, un commento giudicato da tutti offensivo e discriminatorio.
La scena ha lasciato senza parole compagni e colleghi, spingendo la scuola a intervenire.

La condanna del tribunale di Monza

tribunale

Il caso è approdato al tribunale del lavoro di Monza, dove l’insegnante aveva presentato ricorso contro la censura disciplinare inflitta dalla dirigenza. Il 12 settembre il giudice ha respinto il ricorso, confermando la sanzione e condannando il docente a pagare 3mila euro di spese processuali.

Nella sentenza si legge che “le frasi pronunciate risultano oggettivamente antitetiche rispetto a qualsiasi fine tecnico o didattico” e che i commenti sono stati “offensivi e pronunciati durante un esercizio già complesso per le condizioni fisiche dell’alunno”.
Una decisione che ribadisce con forza come il rispetto e la tutela della dignità degli studenti siano valori non negoziabili.