Quando il GP di Monza diventa anche impegno sociale: piazza piena per la pace in Palestina
Piazza gremita a Monza per la manifestazione pro Palestina organizzata dalla CGIL Brianza, in concomitanza con il Gran Premio di Formula 1

La manifestazione pro Palestina a Monza, organizzata dalla CGIL Monza Brianza, ha richiamato centinaia di persone in piazza Citterio. Bandiere palestinesi, coccarde e striscioni hanno colorato il centro cittadino, insieme a barchette di cartone simbolicamente dirette a Gaza.
«Siamo felici della partecipazione – ha sottolineato Walter Palvarini, segretario generale della Cgil Monza e Brianza ai colleghi de Il Giorno –. Era importante esserci, ribadire il sostegno alla popolazione palestinese e a quella israeliana che protesta contro il proprio governo. L’indignazione non può restare privata, deve diventare voce collettiva».
La scelta di organizzare l’iniziativa in concomitanza con il Gran Premio di Formula 1 ha dato alla protesta un respiro internazionale. Molti manifestanti hanno atteso l’uscita dei tifosi dall’autodromo per sensibilizzare sul conflitto in corso in Medio Oriente.
CGIL Monza Brianza e aiuti umanitari per la Palestina
In una nota ufficiale, il sindacato ha denunciato «una delle più gravi negazioni del diritto umanitario e internazionale» e ha ribadito la richiesta di «fermare la fornitura di armi, garantire corridoi umanitari, liberare ostaggi e prigionieri politici, riconoscere lo Stato di Palestina».
Il messaggio è stato condiviso anche da diverse sigle politiche e associative presenti in piazza, dall’ANPI al Partito Democratico, passando per Libera, AVS, UIL, Arci Scuotivento e molte altre. «La tragedia di Gaza è di dimensioni epocali – ha dichiarato Lorenzo Sala, segretario provinciale del PD, sempre ai colleghi de Il Giorno –. Servono misure forti: stop al doppio standard europeo sui diritti umani, sanzioni a Israele come a Putin».
