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Beppe Dossena, ex compagno di squadra di Gianluca Vialli, ha raccontato al Corriere della Sera l'ultima volta in cui lo ha visto di persona. "A inizio dicembre tutta la squadra di quella gloriosa Sampdoria era a Genova per la presentazione del docufilm che ripercorre "La Bella Stagione" della Sampdoria capace di trionfare sui palcoscenici italiani ed europei negli anni ottanta-novanta con i gemelli del goal: Mancini e Vialli. "Era una cosa che purtroppo noi sapevamo – ha spiegato Dossena – Quando abbiamo presentato il film sulla Samp lui era già in grandissima sofferenza". Dossena racconta l'immagine di Vialli che gli è rimasta impressa quel giorno: "Lui è venuto qui sapendo che sarebbe stata l'ultima volta che ci avrebbe visti insieme – aggiunge – Ha fatto questo grandissimo sforzo per vederci e ricordarci, ma negli occhi aveva già capito che da lì a poco ci avrebbe lasciato. È stato un atto d'amore. A Genova l'ho visto seduto lì, si era staccato e ci guardava. Aveva capito e avevamo capito anche noi, faceva fatica a stare in piedi, a camminare. È venuto da Londra, il giorno prima era a Torino al Film Festival.  “Lui per quella classe di giocatori e quel ruolo che interpretava credo che non ci sia mai stato uno con così tanta generosità. Un onore averlo in squadra e poi era uomo spogliatoio con una mostruosa dose di empatia” le parole dell'ex centrocampista. 

Alla Gazzetta dello Sport, le parole di Roberto Mancini, uno degli ultimi amici a vedere in vita Vialli: "Una settimana prima Gianluca mi aveva chiesto di aspettare, voleva riservare tutte le sue energie migliori all’ultima fase della sua lotta. Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo. Abbiamo parlato un po’ di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto".