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Foto Unica Tv
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Sono certo che scrivere questo editoriale dopo alcune ore dalla fine di Inter-Monza mi sia di grande aiuto per un’analisi equilibrata. Non proprio come fatto da quella parte di tifosi che sui social hanno dato pieno sfogo al loro pseudo-tifo decretando che la squadra biancorossa è già virtualmente retrocessa. Forse ci si dimentica che il Monza ha comunque giocato a tratti una buona gara. Ci si dimentica che l’avversario che il calendario ha propinato alla squadra di Palladino alla prima di campionato è quell’Inter che poco più di due mesi fa ha giocato la finale di Champions League. E ci si dimentica anche che, giustamente, la formazione di Inzaghi è la maggior candidata per vincere il campionato. Dico giustamente perché, quando quelli che subentrano a gara in corso si chiamano Cuadrado, Carlos Augusto, Frattesi ed Arnautovic, significa che il potenziale a disposizione è davvero enorme.  

Di ben altra caratura l’organico a disposizione di Palladino. E qui voglio subito mettere in chiaro il mio punto di vista. Anzitutto è opportuno dimenticare cosa è accaduto nella scorsa stagione. L’undicesimo posto del primo campionato di serie A del Monza è stato qualcosa di eccezionale. Inutile continuare a pensare che quello sia un punto di partenza e che si debba per forza fare meglio. Troppe cose sono cambiate rispetto ad allora. Non ci sono più giocatori fondamentali come sono stati Carlos e Rovella. Non c’è più Sensi, che, pur non avendo pesato come i primi due nell’economia della squadra, aveva dato comunque un proprio contributo. Molte altre cose sono cambiate, tra cui anche l’effetto sorpresa del gioco imposto da Palladino alla squadra. Ma, soprattutto, non c’è più Silvio Berlusconi, che, oltre al carisma, dava anche certezze economiche che oggi non sono più tali. Chi dimentica quest’ultima considerazione non può fare analisi equilibrate e corrette.

Ciò non significa che qualche appunto critico non sia doveroso da parte mia, nonostante molti pensino che Monza News sia sempre troppo benevola nei confronti della società biancorossa. Il Monza ha oggi bisogno come il pane di un centrocampista centrale che abbia caratteristiche diverse da Pessina e Gagliardini. Serve quello che nel calcio di oggi è il play. Poi occorre fare chiarezza per l’attaccante. Comprendo che se Petagna deve essere ceduto sia opportuno non rischiarlo. Ma tentare di rimediare a questa “indisponibilità” con Maric o con Dany Mota prima punta mi pare decisamente poco efficace. Urge una soluzione in tempi rapidi, non si può aspettare oltre. Per dare anche qualche certezza in più a Palladino, che in questa situazione è molto più portato a commettere qualche errore, tra cui la strana sostituzione di D’Ambrosio con un Pedro Pereira fuori ruolo.    

Chiosa finale se ancora ce ne fosse bisogno. Come già detto in primis da Stefano Peduzzi e ribadito da mister Palladino sabato sera, anch’io firmerei perché il Monza conquistasse la salvezza all’ultimo minuto dell’ultima giornata. 

Paolo Corbetta 

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