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La demolizione dell’ex carcere giudiziario, che lascerà spazio a una settantina di appartamenti, ha sollevato accese discussioni, in particolare per l’eliminazione del portale. L’assessore al Pgt, Marco Lamperti, ha spiegato che l’abbattimento è stato reso necessario da ragioni di sicurezza, specificando che la proprietà aveva avvisato il Comune tramite pec e che sarà la stessa a occuparsi della ricostruzione.

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“Non ero in ufficio quel giorno – ha dichiarato Lamperti – ma l’abbattimento è stato comunicato e giustificato. Ora la proprietà provvederà alla ricostruzione”.

Le polemiche e la memoria storica

Nonostante le rassicurazioni, la demolizione ha sollevato malumori soprattutto negli ambienti culturali. La consigliera del Pd, Sarah Brizzolara, aveva già presentato e visto approvata all’unanimità una mozione in consiglio comunale che prevede l’installazione di una targa commemorativa, per preservare il ricordo del carcere e delle vicende che lo hanno visto protagonista.

Costruita agli inizi del Novecento, la casa circondariale ha rappresentato una pagina particolare della storia di Monza. Da qui, nel 1944, furono prelevati alcuni antifascisti poi fucilati a Milano in piazzale Loreto. E durante Tangentopoli, non mancarono politici locali che trascorsero giorni o notti all’interno delle sue celle. Episodi di cronaca giudiziaria, certo, ma che fanno parte a pieno titolo della memoria cittadina.