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Fiumi di parole. No, la canzone che vinse il Festival di Sanremo molti anni fa non c’entra nulla. I fiumi di parole sono quelli che avrei potuto scrivere dopo la bellissima serata Monza Glorie perfettamente organizzata ieri dall’AC Monza su iniziativa di Adriano Galliani, come sempre a suo agio nel ruolo di anfitrione e instancabile protagonista davanti ai tantissimi ex giocatori biancorossi.

Le vecchie glorie del Monza
Tavolata con gli ex biancorossi 

Monza glorie e la sua storia all'UPower Stadium 

I nomi dei presenti sono già stati pubblicati ieri in tempo reale ieri sera da Monza News. Ne citerò solo qualcuno. A cominciare da Guido Vivarelli, il decano dei presenti, indimenticata ala del Monza degli anni ’60. Poi Claudio Sala, che Galliani ha definito “il più forte giocatore che ho visto vestire la maglia biancorossa”. Ed ancora la gran parte della squadra guidata da Alfredo Magni, quella che negli anni ’70 sfiorò diverse volte la promozione in serie A. Per finire con i “ragazzi” che a fine anni ’80 e nel corso degli anni ’90 sono stati protagonisti del Monza di Piero Frosio.

Ho scattato molte foto ricordo. Le conserverò sempre nella memoria del telefonino e, cosa ben più importante, nel profondo del cuore. Una più delle altre. Quella che mi dà oggi e mi darà sempre molte emozioni è quella qui riportata con Ugo Tosetto. Quanti ricordi… A cominciare da quel “Ugo, ugali tutti” che quel fuoriclasse di penna e microfono di nome Giancarlo Besana utilizzava frequentemente nelle sue telecronache a Tele Radio Monza Brianza e, spesso e volentieri, anche dalla tribuna stampa del Sada. E poi quel “Corri Tosetto vai e non fermarti mai…” che era l’inizio di uno dei canti intonati dai tifosi più calorosi del vecchio stadio monzese.

Ma c’è un ricordo del Keegan della Brianza, come allora veniva chiamato Tosetto, che più di ogni altro mi resterà indelebile. “Sei stato il giocatore che più di ogni altro ci ha fatto divertire a Monza e ci ha regalato le più belle emozioni”. Queste la parole di Aurelio Cazzaniga, che anche ieri sera Galliani ha citato come uno dei suoi maestri di calcio e di vita. Quando Cazzaniga (indimenticato presidente della società biancorossa dal 1969 al 1971 ed influente dirigente negli anni successivi) pronunciò queste parole in occasione di un incontro conviviale di qualche anno fa, notai una visibile commozione sul volto di Tosetto. Ugo negò allora, come ha negato ieri sera, ma in quella circostanza i suoi occhi diventarono molto lucidi e a fatica riuscirono ad evitare che qualche lacrima scendesse sulla guancia. Sì, il ricordo di questo episodio con protagonisti  Aurelio Cazaniga e Ugo Tosetto mi resterà assolutamente indelebile.