Monza quadrato, successo meritato: vittoria all'esordio in campionato contro il Mantova (1-0)
La finestra sulla Serie B si apre con 3 punti per la squadra di Bianco, solida e centrata per tutti i 90'. Gol decisivo di Armando Izzo. L'analisi del match.

”A volte il pallone è quadrato” diceva Luigi Sanseverino, ex giocatore di Mantova e Monza, attaccante d'altri tempi ed eroe amatissimo dai tifosi brianzoli. Un pensiero, e un motto, che dà il titolo al libro autobiografico sulla carriera di “Sanse”, edito da Universitas Studiorum nel 2017.
Perché, oltre il pallone, ci vuole sempre la giusta quadratura, mentale e di squadra, quell'atteggiamento attivo e proattivo che serve a vincere le partite.
Ed è esattamente ciò che anima il Monza di Paolo Bianco, il cui esordio in Serie B inizia nel migliore del modi, con un successo che in apertura di campionato mancava da ben 6 anni, da quel Pro Patria-Monza 1-2 del 25 agosto 2019 in Serie C.
Buona la prima all’U-Power Stadium: 1-0 contro il Mantova e 3 punti conquistati grazie al gol partita al 57’ di Armando Izzo, condottiero dal cuor di leone e tra i migliori in campo.
I brianzoli partono col piglio giusto, consapevoli che la B non è la A e che occorre calarsi da subito nella realtà di un campionato difficile, complesso e insidioso. Un contesto che, a fronte delle 41 partecipazioni in cadetteria, il Monza conosce bene e sa che per affrontarlo ci vuole testa, consapevolezza, motivazione e umiltà: valori e “fattori” che l'allenatore biancorosso, conoscitore della categoria, ha instillato nelle testa dei giocatori, trasmettendo il proprio credo al gruppo dal primo giorno di ritiro.
Il Monza si toglie di dosso l'epiteto di “fioco”, dal Devoto-Oli di Gianni Brera, ed entra in modalità arcade, fabbricando un porticato sotto cui custodire principi, gioco e qualità. Con l'intenzione di alzare l'asticella e ottimizzare il lavoro, migliorando l'efficacia sotto porta, la rifinitura e la fase realizzativa.
Una prestazione di carattere da parte dei brianzoli, autorevoli nell'approccio e compatti nella gestione, centrati dal punto di vista tattico e connessi in ogni reparto, con spirito di sacrificio e disponibilità.
Vittoria di misura contro i virgiliani guidati da Davide Possanzini, un trionfo “liberatorio”, inseguito e meritato, che in certo senso spazza via il vento burrascoso della scorsa stagione e consente ai biancorossi di guardare al futuro con fiducia.

Brianzoli solidi, virgiliani poco pericolosi
Archiviata l'eliminazione dalla Coppa Italia contro il Frosinone, il Monza si focalizza sul campionato e scende in campo con rinnovato spirito e convinzione, battagliando con coraggio fino alla fine.
Bianco conferma l'1-3-4-2-1 e il medesimo setting proposto durante il pre-campionato: Thiam tra i pali; Lucchesi a sinistra, Ravanelli centrale, Izzo a destra (nel suo ruolo abituale, come in epoca Palladino); capitan Pessina e Obiang in mediana, con Azzi e Birindelli sulle fasce; Caprari e Ciurria alle spalle di Mota.
Possanzini opta per l'1-4-2-3-1, sistema funzionale e rodato in casa biancobandata: Festa in porta; Bani, Cella, Mantovani e Radaelli nel pacchetto arretrato; Majer e Trimboli nel mezzo; Caprini, Falletti e Bregantini sulla trequarti e Mancuso (ex di turno) prima punta.
Gli ospiti si appropriano della palla e nei primi 10' articolano un possesso prolungato, con trame fitte e fraseggi dal basso per saltare la prima linea di pressione monzese e liberare lo spazio. La squadra di Bianco non cade nel tranello ma resta sul pezzo, in pressione alta e riaggressione, con raddoppi in marcatura e uscite in anticipo a garantire un recupero rapido della sfera.
Col passare nei minuti il Monza guadagna terreno e sviluppa la manovra, appoggiandosi spesso sulla catena di sinistra, con Caprari, Azzi e Lucchesi a rintracciare la giusta combinazione.
Il primo tempo scorre sui binari dell'equilibrio e del rigore tattico, con le due compagini impegnate a trovare le misure e a sviluppare le rispettive manovre in ampiezza, sfruttando all'occorrenza qualche imbucata interna.
Portieri inoperosi, tanta fisicità, duelli uomo a uomo e maggior intraprendenza da parte dei brianzoli, con qualche sussulto in avanti di Caprari, Mota e Azzi: il parziale si chiude sullo 0-0, in parità e a reti bianche.

Ripresa dominata, vittoria legittimata dal Monza
Nella ripresa il Monza conserva ordine e applicazione, cresce sul piano del gioco e sale in cattedra, con un Mantova sempre più rintanato nella sua metà campo.
Ravanelli è il leader della difesa, Izzo sfodera “anema e core” da vero barricadero della retroguardia, Lucchesi è tosto e puntuale nelle chiusure, Obiang ruba palloni e li dispensa ai compagni con l'autorevolezza di un professore, Azzi macina chilometri e aggiunge dinamismo, Caprari è propositivo e ispirato in avanti: la formazione di Bianco aumenta i giri del motore, tiene alto il livello d'intensità e dimostra di essere solida, inserendo dalla panchina giocatori di personalità come Galazzi e Keita.
All'intervallo Bianco predica pazienza e con pazienza il Monza passa in vantaggio. Al 56' è Armando Izzo a far esplodere di gioia i tifosi biancorossi, da calcio d'angolo, con un colpo di testa deviato che atterra delicatamente in rete. Un gol identico, praticamente in fotocopia, a quello segnato dal difensore campano nel 2019 in Torino-Inter 1-0.
Sulle ali dell'entusiasmo i padroni di casa cercano la via del raddoppio, mettendo a referto diverse occasioni, su tutte il missile terra aria di Azzi che scalda i guantoni a Festa.
Nel finale i virgiliani provano disperatamente a riversarsi sulla trequarti avversaria per agguantare il pareggio ma non riescono mai ad essere davvero pericolosi. Il muro brianzolo è resistente e non cade, con Thiam chiamato in causa con interventi d'ordinaria amministrazione.
Il Monza supera di “corto muso” (allegriano) il Mantova col risultato di 1-0 e riassapora il gusto della vittoria, quel dolce piacere quasi del tutto dimenticato negli ultimi dodici mesi (solo tre le vittorie negli ultimi 12 mesi: Verona-Monza 0-3, Monza-Fiorentina 2-1, Udinese-Monza 1-2). E proprio per questo il buon proposito della stagione è quello di riabituare velocemente il palato.

Dove eravamo rimasti?
Dopo tre stagioni in Serie A, il Monza riparte dalla B con il suo gladiatore, l'uomo simbolo che trascina il gruppo, l'ultimo ad arrendersi lo scorso anno e il primo a suonare la carica nel torneo cadetto. Marcando il territorio con un gol che vale tre punti e rimarcando con forza che la squadra è viva, combatte in campo e mostra carattere.
Il rilancio dei biancorossi passa anche e soprattutto dalla voglia di mettersi alle spalle il recente passato e spazzare quella negatività che ha circondato Monzello e dintorni da giugno 2024. Tanto, troppo tempo. È ora di voltare pagina, di cambiare registro, di invertire la tendenza, di alzare nuovamente la testa e ritagliarsi un ruolo da protagonista in B.
Consapevoli che, con il nuovo corso del club e il closing di settembre che sancirà il definitivo passaggio di proprietà da Finivest a Beckett Layne Ventures, l'obiettivo è uno solo, dichiarato a più riprese dal DS Nicolas Burdisso e da Paolo Bianco: tornare in A.
Con il solito claim, il più bello e romantico dell'ultima fase biancorossa (ricomparso nel celebre striscione in Curva Davide Pieri), quello pronunciato da Silvio Berlusconi, Presidente del contatto e dell'aggregazione, che nel 2022 ha trasformato il sogno in realtà: “Chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince”.
Perché come affermava il visionario Walt Disney: “Pensa, credi, sogna e osa”. E a proposito di cinema, citando Gene Wilder in Frankenstein Junior, forse è il caso di dire: “Si può fare”.
Ancora, di nuovo, sempre.
A cura di Andrea Rurali