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Dopo il turno di stop contro il Vicenza, il Monza torna in campo e lo fa in uno stadio che ha lasciato ricordi amari ai biancorossi: quel lontano 17 giugno 2007 in cui gli avversari si aggiudicarono la Serie B ai play-off. Sono passati 13 anni e le cose sono cambiate: il Monza è arrivato a raggiungere un piccolo ma importante traguardo, ovvero la promozione di categoria. Dopo 3 giornate di campionato, Il Pisa al momento non ha ancora vinto in campionato dopo 3 gare, collezionando due pareggi e una sconfitta, così come il Monza, anche se con una gara in meno. In vista di questo importante turno infrasettimanale, abbiamo intervistato con piacere Aurora Maltinti, collaboratrice di Pisa24, laureata in Economia e funzionario pubblico. Da anni lavora come responsabile amministrativa di una Direzione dell'Università di Pisa. Da sempre la sua passione è il calcio, soprattutto il Pisa e, da qualche tempo, scrive per l'emittente televisiva Telecentro.

Aurora, come mai hai deciso di seguire il Pisa? Da dove arriva questa passione?

Sono una grande appassionata di calcio grazie a mio padre che mi ha trasferito fin da piccola questo interesse. E' proprio con lui che a 11 anni ho visto la mia prima partita: la ricordo perfettamente era il 1984 ed il Pisa del Presidente Anconetani disputava il campionato  di serie B. La partita fu vinta dai nerazzurri contro il Lecce per 3 a 1 ed andarono a rete proprio coloro che per anni sarebbero poi stati i miei beniamini: Baldieri , Kieft e Berggreen. Fu il battesimo perfetto con l'Arena Garibaldi che avrebbe sancito un amore infinito. Rimasi estasiata dall'entusiasmo della gente, da quel senso di appartenenza così coinvolgente che solo la tua squadra del cuore sa regalare. Da allora non mai smesso di seguire il Pisa. Nel 2007 poi, grazie ad alcuni amici, ho iniziato a scrivere qualche articolo sportivo per testate giornalistiche online locali e negli anni ho deciso di coronare questa mia passione conseguendo la tessera da giornalista pubblicista.

Il Covid sta influenzando tutti i campionati, compreso quello di Serie B: cosa ci dobbiamo aspettare per questa stagione?

Devo ammetterlo: questa pandemia mi ha letteralmente sconvolta. Le nostre abitudini sono state cambiate con una violenza tale che ancor'oggi trovo eccessiva. Non sto sottovalutando affatto il problema con questa mia affermazione ma sono certa che, soprattutto questa seconda ondata di contagi, poteva essere gestita meglio. L'estate tutto sommato tranquilla che abbiamo trascorso aveva illuso molti e in troppi settori siamo impreparati alla gestione del fenomeno. Ci sono troppe incoerenze tra cosa si può fare e cosa no: ad esempio al cinema posso andare da mesi, mentre allo stadio solo recentemente hanno dato accesso ad un numero limitatissimo di spettatori. Come è noto, però, gli stadi sono all'aperto e il contagio si può ridurre con le accortezze del caso. Sarà un nuovo campionato fatto di attese, ansie, blocchi, ritardi e a pagarne le conseguenze saranno principalmente le società di calcio che hanno investito nell'attività senza però poter godere di tutti i guadagni che ne potrebbero derivare. Chi sarà penalizzato saranno anche i tifosi che non possono godersi lo spettacolo della categoria. Pensiamo a squadre come Pisa o anche il Monza che, con grandi sacrifici, ha raggiunto l'agognata cadetteria e che ora i tifosi non possono neanche esultare sugli spalti. Una vera condanna!

Che stagione attende il Pisa in particolare? Quali sono gli obiettivi stagionali?

Il Pisa ha un buon organico, formato dalle tante conferme del gruppo della scorsa stagione che solo per un soffio non ha disputato i play-off e con qualche innesto di qualità come ad esempio Mazzitelli a centrocampo. Il pezzo forte della squadra è in realtà il tecnico Luca D'Angelo che dispone di una rosa ampia che sa gestire con grande intelligenza e abilità, facendo sentire tutti titolari. Ritengo che sia il centrocampo il punto cardine della squadra nerazzurra con Gucher, Siega e Marin che sostengono la difesa ma spingono il forte attacco del Pisa composto dalla coppia Marconi - Vido, senza dimenticare il pisano Birindelli e Lisi che sulle fasce possono davvero lasciare il segno. Sarà un campionato molto competitivo, un po' tutte le squadre si sono rafforzate e sarà molto combattuto secondo me, sia in testa alla classifica che in coda, COVID permettendo.

Un giudizio sul Monza invece?

Il Monza è una squadra che, tutti gli addetti ai lavori, danno tra le favorite alla promozione. La dirigenza ha fatto investimenti importanti che tuttavia non mi hanno sorpreso: Galliani e Berlusconi sono dei veri professionisti e sono contenta di avere questa coppia ancora al lavoro nel nostro calcio, lo dico non per fare lusinghe ma solo perchè la loro storia parla chiaro, ed è incontrovertibile che hanno portato lustro al calcio italiano per anni, anche e soprattutto in contesto internazionale. Diciamo che se il Monza disputa categorie differenti da quelle del Pisa, non posso che essere una loro simpatizzante.

Forse la domanda sarà scontata e, per i tifosi biancorossi amara, ma qual è la partita per Lei più bella a cui ha assistito tra Monza e Pisa?

Nella stagione 2006-2007 ho partecipato ad entrambe le gare della finale play-off essendo venuta personalmente a Monza all'andata della finale e, malgrado siano state entrambe le due gare molto combattute e emozionanti, ovviamente la gara all'arena Garibaldi del 17 giugno 2007 resterà per sempre tra i giorni più felici della mia vita: il goal di Ciotola sotto la Curva Nord pisana è un'immagine che nessun tifoso pisano potrà mai dimenticare.

Allo stadio, abbiamo già detto, non sarà la stessa cosa ma un po' di rivalità tra le tifoserie è rimasta. Che partita dobbiamo aspettarci?

Credo che la rivalità tra le due tifoserie sia nata proprio a seguito della famosa finale play-off del 2007 dove il Pisa è riuscito a vincere. Francamente a me dispiace che ci siano queste frizioni, non hanno molto senso: ricordo qualche scontro a Monza tra i tifosi, il nervosismo prevalse ma entrambe le tifoserie sono adesso finalmente nella categoria che più si addice alle proprie ambizioni e sono quindi certa che possa essere una partita aperta, leale tra due realtà emergenti alla ricerca di rivivere i gloriosi fasti del passato. Da buona sportiva mi auguro solo spettacolo e divertimento, magari condito da molte reti che possano vivacizzare la gara.