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Senza parole... No, non è la didascalia di una barzelletta della celebre Settimana Enigmistica. È semplicemente la risposta che ho dato a me stesso in primis e poi a tanti amici e conoscenti che mi hanno scritto dopo il disastro di ieri a Cittadella.

Il Monza di lunedì sera ci ha lasciato senza parole. Una prestazione indegna, senza attenuanti. Una squadra senza anima e senza parte, messa in campo senza criterio e senza raziocinio. Difficile dire a chi attribuire le maggiori responsabilità di un disastro simile. La formazione di partenza non è apparsa la migliore possibile, peggio ancora hanno fatto le sostituzioni gestite malissimo e senza un filo logico. Colpani, uno dei più in forma nelle ultime gare, non può entrare solo a mezz'ora dalla fine. E Balotelli, a Monza da oltre sei mesi, non può avere nelle gambe solo quei 10/15 minuti per cui Brocchi lo manda in campo. Sennò è meglio lasciarlo in panchina e non sprecare una sostituzione spesso rivelatasi tardiva e insignificante.

Brocchi, dunque, sicuramente sul banco degli accusati. Incapace di far fronte ad un avversario di minor qualità, ma con un impianto di gioco di assoluto valore e con una reattività fisico-atletica non indifferente, considerato che il Cittadella aveva giocato una gara molto dispendiosa soltanto 4 giorni prima. E con un organico a disposizione il cui valore di mercato è tra i meno importanti di una categoria in cui il Monza è invece agli antipodi.

I miracoli sono sempre possibili, ma se vogliamo essere realisti mettiamoci il cuore in pace e non illudiamoci su cosa possa accadere giovedì. Cominciamo a pensare alla stagione prossima, ricordandoci che la storia è maestra di vita. Certi errori non possono più essere commessi se si vuole veramente che il Monza conquisti la seria A per la prima volta nella propria storia. Ma occorre voltare pagina in modo radicale, quasi brutale, ad ogni livello: nelle scelte tecniche e in quelle societarie.

E se i fatti giovedì mi dessero torto? Ne sarei immensamente felice e ne farei ammenda. Ogni tanto, qualcuno che riconosce i propri errori ci vuole...

Paolo Corbetta

(Nella foto, Andrea D'Errico sconsolato a fine partita / foto Federico Sala)