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Ai microfoni di Tuttoc.com ha parlato il direttore sportivo del Renate Oscar Magoni che si è espresso sull'emergenza sanitaria, sul prosieguo della stagione e la proposta di Gravina di comporre una C d'élite da 20 e altri 40 sodalizi in una Lega Pro semi-pro. Questa la sua intervista integrale:

Serie C d'élite con 20 club e Lega Pro semi-pro con 40 team. Per classifica sareste nel primo gruppo, per blasone nel secondo.
"Partiamo dal fatto che non abbiamo mai pensato a una C con o senza élite. Se vogliamo ragionarci su, è normale che guardando la tifoseria non potremmo esserci. Ma guardando i risultati sul campo sì: per meriti sportivi valiamo molto più di tante altre squadre blasonate. E poi noi da 10 anni siamo in C, da 10 anni abbiamo i bilanci a posto, abbiamo avuto più alti che bassi in questa lunga avventura. Quindi chi stabilisce chi è l'élite o meno? Mi sembra una proposta difficile da applicare anche perché stabilire le 20 squadre sembra molto complicato".

In una C d'élite con tutte big in tutta Italia potreste anche preferire la C dei giovani più territoriale. O no?
"Quello delle trasferte è l'ultimo dei problemi. Forse meglio un'ora di aereo per la Sicilia che otto ore di pullman. E poi non è quella la spesa che incide tantissimo sui bilanci. Il problema di andare in tutta Italia non si pone. Il problema resta su cosa dovrebbe esprimere un campionato d'elite e cosa un campionato di C normale. Non è una proposta ben definita al momento, quando lo sarà ci ragioneremo. Al momento il livello tecnico della Serie C è alto, chi vuole fa giocare i giovani, i risultati non sono così scontati. Per me la Lega Pro attuale è già una bellissima categoria".

Passiamo alla realtà. Tornerete in campo?
"Io vivo a Bergamo, stiamo vivendo una situazione disperata e drammatica con una media di 120 morti al giorno tra città e provincia. Onestamente per me non inizierà più il campionato perché ci sono priorità ben diverse. I tempi tecnici potrebbero esserci ancora, iniziando a maggio, ma da bergamasco nato a Bergamo le dico che il calcio in questo momento passa in secondo piano. Poi è normale che i ragazzi hanno voglia di giocare, è il loro lavoro. Si stanno allenando tutti in casa ma i giocatori che non giocano sono tristi e demoralizzati".

Col blocco dei campionati, una delle proposte è quella di promuovere in Serie B le prime due di ogni girone. Voi rimarreste beffati, visti i due punti di svantaggio dalla Carrarese dopo un lungo periodo passato in seconda posizione.
"Non vedo quale possa essere il merito dei toscani per andare in Serie B. Per me il campionato è da annullare, senza promozioni e retrocessioni. Anche se è giusto dire che il Monza il campionato lo vincerebbe comunque e merita la categoria superiore. Ha un margine pazzesco ed è sempre stato davanti. Però riuscire a mettere insieme le idee di 60 società con esigenze diverse è impossibile: c'è chi vuole salire, chi vuole evitare di scendere, e così via. Tutti dovranno lasciare sul piatto qualcosa".

Chiusura sugli stipendi, con i giocatori di C a rischio 
"Il Renate pagherà gli stipendi perché il presidente non si tirerà indietro essendo una persona seria. Detto questo credo che vadano pagati tutti i calciatori di Serie C perché non percepiscono i compensi dei colleghi di Serie A e ne hanno bisogno per le esigenze personali e familiari. Piuttosto spero che i presidenti possano permettersi di pagarli tutti e che la Lega possa intervenire per dare una mano in questi quattro mesi ai tanti imprenditori in difficoltà. Poi è normale che gli stessi calciatori potrebbero fare dei sacrifici ma rinunciare totalmente agli stipendi o buona parte di essi non lo vedo fattibile".

fonte: Tuttoc.com