x

x

Dopo lo stop per le nazionali, il Monza torna in campo e lo fa contro una squadra che sicuramente non lascia indifferenti: il Como. Sarà un derby molto particolare per entrambe le squadre, in cui finalmente ci sarà il pubblico e il calore tanto mancato nella precedente stagione. Entrambe le squadre sono in lotta per la promozione, anche se nessuno si sbilancia e uno solo è il punto che le separa in classifica. Tutte premesse che fanno sperare di assistere a un derby spettacolare. In vista dell'incontro abbiamo intervistato con piacere Nicola Nenci, 57 anni, capo servizio allo sport de La Provincia di Como, dal 1995 al seguito delle vicende del Calcio Como, fino al 2005 su tutti i campi la domenica, oggi impegnato più nella costruzione in settimana degli argomenti legati alla squadra.

Nicola ci avviciniamo al derby. Ne ricorda qualcuno più di tutti?

Ce ne sono tre. Sicuramente il più "mitico" è quello del 13 aprile 1980, con le due squadre che si giocavano la A, e che finì 3-3 con il pareggio del Como al 90' su rigore. Una partita su cui l'anno scorso, al 40ennale di quella partita giocata al vecchio Sada, abbiamo fatto una reunion tra vecchi protagonisti. Ma tre anni prima, nel marzo del 1977, se ne giocò uno forse ancora più bello, a Como, in una giornata uggiosa, finito 1-1 (Tosetto-Scanziani), e credo sia stata una delle partite più belle a cui abbia mai assistito. Era il Monza con i numeri sulle spalle, tic artistico indimenticabile. Voglio citare anche il Monza-Como 1-0 del maggio 1996, stavolta al Brianteo, anche per l'ambientazione particolare: era primavera inoltrata, ma all'ingresso delle squadre in campo nevicava!

Quali crede che siano i punti di forza di entrambe le squadre?

Il punto di forza del Como è la naturalezza del suo gioco, grazie certo anche alle qualità tecniche di gente come Chajia, Cerri e La Gumina, ma anche per la capacità di ribaltare l'azione velocemente senza troppi archibugi tattici. Una squadra che ha cominciato meglio in trasferta dove ha vinto a Brescia e a Terni e ha pareggiato a Lecce. Il punto di forza del Monza dovrebbe essere la rosa, visto che tutti gli esperti questa estate la mettevano in cima alla classifica con il Parma in quanto a organico. Evidentemente è questione di tempo, ma tutti si aspettano che il Monza esploda da un momento all'altro. Incuriosisce molto la figura di Donati, perché reduce da esperienze importanti all'estero, specie quella al Bayer Leverkusen.

Qual è l'obiettivo stagionale del Como?

Parlare di obiettivo per il Como è difficile. L'obiettivo dichiarato della società è la salvezza, ma è chiaro che le ambizioni siano diverse. Non tanto per questa stagione ma per le prossime. Io sono ad esempio uno che già dai primi articoli di questa estate aveva considerato troppo limitante, per l'organico, pensare alla sola salvezza come obiettivo. Capisco la prudenza della società che procede a piccoli passi. Ma l'organico non è da salvezza. Dunque aspettiamo e vediamo: la parte sinistra della classifica per me non è una sorpresa.

Che cosa ci dobbiamo aspettare da questo campionato?

Il campionato di serie B è difficile soprattutto per un aspetto: a differenza della A e della C, i testacoda non sono mai scontati. C'è grande equilibrio e ogni partita va giocata senza dare nulla per assodato. Per questo è sfibrante e per questo i valori verranno fuori nel girone di ritorno. Mi aspetto che Monza, Lecce, Brescia, Parma e forse anche Frosinone siano le squadre che si giocheranno le prime posizioni. In quanto al Como vedemo dove sarà a gennaio e se la società inteverrà sull'organico, già buono, ma con poche alternative in mezzo e sugli esterni bassi.

Veniamo alla partita di domenica: che derby sarà?

Non ho visto il Monza giocare quest'anno, se non in una occasione in una delle prime partite e ormai non fa più testo. Credo che il Como saprà essere letale con i suoi veloci ribaltamenti di fronte, con la capacità di Cerri non solo di finalizzare, ma soprattutto di essere punto di riferimento all'inglese, gestendo palloni difficili e sganciando i piedi buoni della rosa, tra cui c'è anche Parigini che spesso parte dalla panchina. Il Como non è una squadra che si chiude, non lo ha mai fatto in nessuna delle partite in qui giocate. Dunque sarà una partita a viso aperto, potenzialmente divertente.