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Non c’è Gran Premio d’Italia, disputato a Monza, che non riservi qualche sorpresa. L’unicità del circuito, la sua storia, i suoi lunghi rettifili, frenate che nessun altro circuito può avere, un pubblico appassionato che diventa parte attiva della gara...

Quando entri in circuito, l’aria che si respira è diversa da quella delle altre piste. Lo ha affermato anche Charles Leclerc durante la tre giorni monzese: “Le tribune non sono piene, purtroppo, però anche così c’è un’atmosfera diversa, un tifo straordinario, una passione che non trovi da nessun’altra parte”. E lo ha capito anche Carlos Sainz, trovatosi per la prima volta a confrontarsi con l’affetto ed il calore del pubblico ferrarista: “Quello che sto provando in questi giorni è unico, una cosa incredibile. L’affetto dei tifosi qui a Monza è incredibile, non me lo dimenticherò mai”.

Quando si corre a Monza è impossibile fare pronostici, basti pensare ai vincitori degli ultimi tre anni: quest’anno ha vinto Daniel Ricciardo con la McLaren, uscendo dalla miriade di difficoltà che ha riscontrato in questa stagione proprio in Brianza, dimostrando di non essere quel pilota “cotto” che la gente cominciava ad additare… Nel 2020 a vincere è stato Pierre Gasly, con l’Alpha Tauri, altro risultato assolutamente fuori da ogni pronostico. E che dire di Monza 2019, quando vinse Charles Leclerc? In quell’anno la rossa non era protagonista ma riuscì a vincere prima a Spa e poi a Monza, lottando per tutta la gara con Lewis Hamilton, trovando supporto da un motore che fino a qualche gara prima non sembrava avere la giusta potenza per poter lottare con la Mercedes, con Leclerc che ci mise molto di “suo”…

Se torniamo indietro nel tempo poi troviamo anche la vittoria di Frentzen con la Jordan nel 1999; la prima di Michael Schumacher su Ferrari nel 1996, che sfruttò l’uscita di gara da parte di Damon Hill, dominatore fino a quel momento della corsa. Ma anche Johnny Herbert nel 1995, fino ad arrivare ad una delle gare “più storiche”, in quel 1988 dove la rossa ottenne un’insperata doppietta con Berger ed Alboreto, dopo che Senna, che era al comando, uscì di pista alla prima variante colpendo la Williams di Schlesser durante un doppiaggio. E si potrebbe andare avanti con i racconti all’infinito…

Anche quest’anno, quindi, Monza non ha rispettato i pronostici, incoronando Ricciardo e la McLaren, lasciando alla Mercedes, fino a quel momento dominatrice, solo le briciole. Hamilton ha sbagliato nella Sprint Qualifying Race ed è stato costretto a partire dalla seconda fila, poi in gara non è riuscito a passare Vertappen, col quale successivamente si è trovato fuori pista in prima variante. Più in forma è sembrato Bottas, vincitore il sabato ma retrocesso ultimo in griglia la domenica. Il finlandese è stato autore di una gran rimonta che lo ha portato fino alla terza piazza, supportato da un motore nettamente più performante di quello di Hamilton. Ma perché Bottas era più veloce di Hamilton? Perché Mercedes, per affrontare gli impegnativi rettifili monzesi ha dovuto cambiare il motore di Valtteri, in quanto quelli già utilizzati in stagione non avrebbero retto, probabilmente, lo stress di una gara dove si viaggia per l’80% con l’acceleratore schiacciato a fondo. Ed in effetti, si è visto un Bottas superare gli avversari con molta più facilità rispetto al compagno Hamilton.

E’ per questo che Monza è e rimarrà per sempre un circuito unico, è per questo che il Gran Premio d’Italia a Monza è probabilmente la gara più incerta, da sempre, del calendario della Formula 1. Ed è per questo che Monza deve proseguire a scrivere pagine di storia dell’automobilismo, ad un anno dal centenario dalla sua costruzione. In questi giorni si sono succedute voci che riportano nubi minacciose sul futuro dell’Autodromo Nazionale. I cento anni che porta si vedono tutti, la pista, le infrastrutture necessitano di un aggiornamento ed un ammodernamento importante che richiede cifre molto elevate, nell’ordine di circa 100.000.000 di Euro. L’Automobile Club d’Italia, che si è già preso in carico l’oneroso contratto per mantenere la Formula 1 a Monza, non è in grado si sobbarcarsi l’ingente investimento, anche perché non è proprietaria del Circuito, visto che a capo vi sono i Comuni di Milano e Monza. Si attendono quindi interventi a sostegno da parte del Governo in primis, mentre Regione Lombardia, nel suo piccolo, sta facendo la sua parte. Occorre che Governo, Regione, Comuni di Milano e Monza, ACI e SIAS facciano gruppo e soprattutto si muovano in fretta. I tempi sono stretti, mancano solo tre mesi e mezzo al 2022, anno del centenario, ed i lavori, sempre che si facciano, dureranno parecchio tempo e comporteranno anche la chiusura per qualche mese del tracciato. La speranza è che questi il supporto del Governo arrivi il più presto possibile, altrimenti Monza rischia di non rinnovarsi e di non avere quelle strutture che gli permettano di mantenere in Gran Premio. E si sa che Imola è già pronta per prenderne il posto, mentre ci sono rumors che ipotizzano un’alternanza del GP tra Monza ed Imola già a breve..