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L’impresa di Udine mi continua a far risuonare nelle orecchie quella dichiarazione di Raffaelle Palladino alla vigilia della trasferta di Empoli. “Una delle migliori caratteristiche di questo Monza è avere delle teoriche seconde linee talmente forti che consentono a chi va in campo inizialmente di essere sempre molto motivato e di beneficiare di allenamenti di grande intensità e qualità”. Parole che sono la didascalia perfetta per quella fotografia che ritrae i giocatori biancorossi festeggiare la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia con la Juventus. Una prova, quella in terra friulana, che ha dato conferma della veridicità del Palladino-pensiero, se è vero che, pur in un contesto dove tutti coloro che finora hanno giocato di meno hanno comunque disputato una gran partita, le reti sono arrivate da Valoti, Molina e Petagna, Ciascuno di loro con una propria voglia di rivalsa in questa prima parte della stagione. Il calendario forzatamente compresso di questa fase che precede il Mondiale in Qatar non consente cali di tensione e il successo di Udine va archiviato in fretta. La gara col Milan è già attualità e, per la prima volta nella sua storia, il Monza giocherà al Meazza una partita di serie A. Sarà ovviamente la realizzazione del sogno di Adriano Galliani e motivo di vanto per Silvio Berlusconi, che, comunque vadano le cose, dovranno manifestare un doveroso aplomb. Ma sarà soprattutto il meritato premio per quei tifosi che seguono la squadra biancorossa da anni o addirittura da decenni e che hanno vissuto pagine decisamente meno entusiasmanti. Il Monza arriva alla sfida con i rossoneri con la consapevolezza che la cura Palladino ha portato serenità al gruppo e ha dato alla squadra un impianto di gioco fluido e ben definito. Ma, contro la squadra rossonera, la consapevolezza che dovrà prevalere è quella di affrontare una formazione di ben altra caratura, nettamente favorita nei pronostici e con il peso di dover necessariamente vincere contro una neopromossa per tenere il passo di chi la precede al vertice. Potrebbe essere un vantaggio mentale non da poco per il Monza approcciare la gara con lo certezza che chi ha più da perdere nella circostanza è proprio la squadra di Pioli. Non sono certo queste le partite in cui, alla stesura dei calendari, si era ipotizzato di poter fare i punti. Ma, come dimostra il match con la Juventus di un mese fa, ogni gara va giocata, compresa quella che può sembrare una sfida impossibile. Non è forse vero che sperare non costa nulla?   Paolo Corbetta