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Foto Unica Tv
Foto Unica Tv

Non vorrei sembrare paradossale. Ma, a cose fatte, penso con convinzione che il momento decisivo della gara di Torino contro la squadra di Juric sia stato il primo minuto della ripresa, quando Sanabria ha infilato Di Gregorio con un perfetto diagonale. Il vantaggio granata ha dato la scossa al Monza, che si è svegliato da quel torpore da cui era stato assalito per tutti i primi 45’. Ed avendo ancora davanti metà gara, i biancorossi sono riusciti a scrollarsi di dosso l’apatia del primo tempo (67 a 33 le percentuali di possesso palla a favore del Torino) e a raddrizzare il risultato, dimostrando ancora una volta che il Monza è squadra dotata di gran carattere e che non si arrende mai. 

Non è indubbiamente facile tenere alti ritmo e concentrazione per tutto il campionato, soprattutto quando il traguardo minimo stagionale è stato ampiamente raggiunto con largo anticipo. E’ evidente che arrivare nella parte sinistra della classifica sarebbe un risultato eccezionale per una neopromossa alla sua prima esperienza in serie A. Ma occorre tener presente una serie di fattori contingenti, tra cui quello di dare spazio anche a chi in stagione ne ha avuto poco a disposizione. Anche per saggiarne le qualità in vista del prossimo campionato e del mercato che lo precederà. 

Un mercato che sulla carta non può ancora partire, nemmeno nei pensieri, nelle intenzioni, nei desideri. Rischiando di sprecare il largo anticipo di cui il Monza può disporre rispetto a molte squadre avversarie. A meno che il mercato non sia di qualità così elevata che prescinda dalle caratteristiche del tecnico che guiderà la squadra. Palladino dichiara di rinviare ogni decisione sulla sua permanenza a fine campionato; Galliani ha ripetuto più volte che nella settimana che inizia oggi ci sarà l’incontro con l’allenatore biancorosso, confidando in una sua permanenza a Monza. Il mio personalissimo punto di vista è che si chiarisca in fretta la questione. La prima scelta assoluta per il Monza 2023/2024 è Raffaelle Palladino. Mi pare un’ovvietà. Ma nel caso in cui ci siano ulteriori tentennamenti, sospensioni e rinvii, si agisca in fretta e si prenda un’altra strada. 

Non dubito che la società non abbia bisogno dei miei suggerimenti in tal senso. Berlusconi è entrato nel mondo del calcio quando Palladino aveva due anni e Galliani addirittura molto tempo prima. A loro non c’è nulla da insegnare. Anche nel malaugurato caso che Palladino non sedesse più sulla panchina monzese la prossima stagione, grazie a loro mi sentirei pienamente fiducioso che questo periodo magico della storia biancorossa possa continuare.      

 

Paolo Corbetta