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Monza non è Milano, ma per traffico quotidiano spesso sembra una sua estensione naturale. I flussi che attraversano la città arrivano da tutta la Brianza, si concentrano sui grandi assi urbani e finiscono per generare colli di bottiglia che condizionano la vita dei residenti. Incrociando dati del PUMS, rilievi storici della Polizia Locale, monitoraggi ARPA e osservazioni costanti sul territorio, emergono con chiarezza cinque strade che, più di tutte, reggono il peso del traffico monzese.

Viale Lombardia: l’arteria che non dorme mai

È la strada più trafficata di Monza, senza rivali. Il tratto urbano della SS36 assorbe flussi continui da Milano, Sesto, Muggiò, Lissone e dalla Brianza centrale. Le criticità sono strutturali: corsie strette, semafori ravvicinati, attraversamenti pedonali e un volume elevatissimo di mezzi pesanti. Le code si formano praticamente ogni giorno nelle fasce 7.30–9.30 e 17.00–19.30. Anche piccole perturbazioni – un incidente, un mezzo in panne, pioggia intensa – bastano per far collassare la circolazione su tutta la zona sud della città.

Viale delle Industrie: la tangenziale urbana sempre al limite

È la più importante arteria est-ovest di Monza e agisce di fatto come una tangenziale interna. Collega la Tangenziale Nord alle zone del Rondò dei Pini, Villa Reale, Autodromo e viale Elvezia. I flussi sono continui e misti: pendolari, mezzi industriali, traffico locale. Nei giorni di eventi all’Autodromo il carico aumenta in modo esponenziale, creando rallentamenti che si propagano fino alle vie interne. Anche un lieve congestionamento della SS36 porta inevitabilmente molti automobilisti a deviare su questa strada, saturandola.

Via Cavallotti: il cuore cittadino sotto pressione

Traffico

Non è un viale extraurbano, ma è tra le strade più utilizzate della città. Via Cavallotti raccoglie il traffico diretto verso scuole, uffici, l'ospedale e numerose attività commerciali. Il mix di attraversamenti pedonali, fermate bus e accessi a parcheggi genera rallentamenti costanti durante tutta la giornata. La mattina è il momento più critico, soprattutto in corrispondenza delle scuole. Anche le fasce serali risultano spesso congestionate per via della ristorazione e dei flussi di ritorno dal centro storico.

Via Lecco: l’accesso nord che si blocca facilmente

Via Lecco funziona come uno dei principali ingressi alla città per chi arriva da Lecco, Civate, Villasanta e dalla parte alta della Brianza. È un asse importantissimo, ma vulnerabile: basta un piccolo imbuto sul viale delle Industrie per far riversare qui centinaia di auto in cerca di alternative. La presenza di mezzi pesanti, incroci frequenti e pedoni rallenta fisiologicamente la marcia. Quando piove o quando c’è un evento al Parco, la situazione peggiora ulteriormente.

Viale Romagna: la spina dorsale dell’est

Viale Romagna assorbe il traffico proveniente da Brugherio, Concorezzo e Vimercate. È il naturale bypass per evitare SS36 e viale delle Industrie, motivo per cui nei momenti di picco diventa rapidamente saturo. Le criticità maggiori emergono fra le 7.00 e le 9.00 e nel pomeriggio fra le 16.30 e le 19.00. La strada è un vero termometro della giornata: se qui si formano code, significa quasi sempre che la viabilità di tutta l’area est è sotto stress.